Qualcuno si è sentito offeso, altri invece hanno solo visto l’intento originario di fra Andrea Ricatti: quello di avvicinare i giovani alla chiesa, proponendo un’occasione di convivialità e aggregazione. Certo è che la locandina che, affissa all’esterno di una chiesa di Urbino, proponeva uno spritz gratis dopo la messa, è diventata virale, tra ironia e polemica.

L’insegna, dopo la diffusione della notizia, è stata modificata, ma la proposta no: del resto, come il frate ha spiegato, l’intento non era certo quello di accostare eucarestia e alcool, ma quello di attirare i giovani verso le celebrazioni con l’apericena a seguire.

Critiche e disappunto, però, sono ben presto arrivate da parte dei più conservatori, che hanno visto nell’iniziativa poca serietà.  Fra Andrea ha comunque chiesto scusa a chiunque si sia sentito offeso, proponendo il cambio della locandina (supportato dal Vescovo): «Non era affatto mia intenzione offendere» ha detto il francescano al giornale della chiesa, come scrive Tgcom24. «La liturgia è sacra e non si tocca, ma dopo il rito viene l’agape fraterna, dove si sta insieme e si condivide il cibo. C’è la celebrazione e c’è il convivio. Questo era ed è il mio obiettivo: coinvolgere i ragazzi nella funzione religiosa e poi in un momento di convivialità. La Chiesa è accoglienza.»

Ad Atzara, la cabina elettrica di E-Distribuzione si è trasformata in un’opera d’arte a cielo aperto grazie al talento di Mauro Patta. L’artista, originario proprio di Atzara e noto a livello internazionale per i suoi murales carichi di significato, ha realizzato nel 2023 un intervento artistico che unisce bellezza, memoria e identità.

Il murale, intitolato “Gemma”, è nato dalla collaborazione tra l’Associazione Culturale Santa Maria 2019, il Centro Commerciale Naturale Atzara, il CSM 2023, l’Amministrazione Comunale ed E-Distribuzione, la società del gruppo Enel che gestisce la rete elettrica.

Con “Gemma”, Mauro Patta ha voluto rendere omaggio al paese, racchiudendo in un’unica immagine simboli profondi della cultura locale: la tradizione vitivinicola, l’arte della tessitura, il costume tradizionale e, soprattutto, le nuove generazioni. Proprio i giovani sono rappresentati come “gemme”, semi di futuro che fanno fiorire la comunità e ne portano avanti la ricchezza.

L’opera si inserisce nel paesaggio urbano di Atzara con forza e delicatezza, trasformando un’infrastruttura tecnica in un punto di riferimento culturale. Un esempio concreto di come l’arte possa valorizzare luoghi quotidiani, restituendo bellezza e senso di appartenenza.