Covid-19 in Italia, si va verso un coprifuoco alle 22 e la didattica a distanza
Coprifuoco alle dieci della sera e didattica a distanza nelle scuole superiori. Il Governo lavora su queste nuove possibili norme per arginare l’avanzata del Coronavirus. Si percepisce la preoccupazione per il dilagare dei contagi e la paura che i provvedimenti
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Coprifuoco alle dieci della sera e didattica a distanza nelle scuole superiori. Il Governo lavora su queste nuove possibili norme per arginare l’avanzata del Coronavirus.
Si percepisce la preoccupazione per il dilagare dei contagi e la paura che i provvedimenti appena varati non bastino a scongiurare il peggio. E ragionando con scienziati, collaboratori e ministri, il premier si è però convinto a valutare altre regole restrittive, sulla falsariga delle norme adottate in Francia. Il coprifuoco appare molto probabile, in pericolo quindi la movida. Da qui a domani, quando si riunirà il Consiglio dei ministri, un nuovo provvedimento potrebbe imporre a bar, ristoranti e altri pubblici esercizi di abbassare le saracinesche alle 21 o alle 22, con controlli rafforzati e multe per chi non rispetta le regole.
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“Esprimere idee, provocare emozioni, riflettere sulla realtà”: l’arte secondo il nuorese Paolo Mura

Entriamo nel mondo creativo di Paolo Mura, artista nuorese che trasforma materiali semplici in opere incredibili. Dal jazz alla scultura, passando per la natura e soprattutto il fil di ferro, materiale che intreccia con pazienza e poesia, il suo lavoro è un dialogo continuo tra passato e presente, tra autenticità e impegno sociale.
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Paolo Mura nasce a Nuoro nel 1970 ed è un artista di grande talento e umiltà, con uno sguardo delicato e originale sul mondo.
Appassionato di fotografia, inizia la sua carriera come fotografo jazz collaborando con la rivista on-line All About Jazz Italia, ma la svolta arriva dopo aver visto una mostra di Marino Marini al Museo MAN di Nuoro.
Ammirando i cavalli in bronzo, decide di provare a costruirne uno e, a casa, trova solo una vecchia bobina di fil di ferro da carpentiere, utilizzata in precedenza per appendere le sue fotografie. Passa l’intero pomeriggio a intrecciare e annodare e nasce così il suo primo cavallo, primitivo e gelosamente conservato, che segna l’inizio della sua produzione artistica. Da quel momento, il fil di ferro diventa il suo materiale distintivo, affiancato talvolta da ceramica, tessuti, cartapesta e cemento. Inizialmente realizza piccole sculture di animali, ispirato dalla natura che lo accompagna fin dall’infanzia, e successivamente si apre anche a volti e figure umane.

Le sue esposizioni più rilevanti includono la personale “Fildiferro” (2016) a Cagliari, “MareNostrum” (2019) a Neoneli, “DIORAMA Generation Earth” (2024) al Museo MAN di Nuoro e la partecipazione a Arte in Nuvola a Roma nel novembre scorso, un’esperienza che per lui ha rappresentato una grandissima soddisfazione.
Inoltre, ha preso parte a Cartoline per Gaza, una mostra collettiva e partecipativa realizzata in solidarietà e supporto del popolo palestinese. Lo scopo principale dell’iniziativa era quella di raccogliere donazioni per Gaza: un progetto che ha visto oltre 170 esponenti del mondo dell’arte, della cultura e dell’impegno sociale realizzare opere su foto e cartoline; Paolo Mura ha contribuito con una sua opera molto significativa, dimostrando anche il suo impegno etico e sociale attraverso l’arte.

Nonostante il contesto artistico sardo sia difficile e la visibilità limitata, Mura continua a creare con passione e istinto, lontano dai meccanismi del mercato, trovando soddisfazione nel processo stesso di intrecciare fil di ferro, materiale modellabile e sfidante. La soddisfazione più grande per Paolo è stata vedere una signora francese commossa davanti a una sua opera, che poi ha deciso di acquistare e portare in Francia in barca, perché le ricordava un episodio della sua infanzia con il padre. Toccare le emozioni degli altri e trasmettere le proprie è ciò che più conta per l’artista nuorese.

Se gli si chiede cosa sia per lui l’arte, Mura risponde che è un modo per preservare la propria purezza ed esprimere la propria autenticità, un mezzo per sperimentare nuovi linguaggi, esprimere idee, suscitare emozioni, riflettere sulla realtà e dialogare con il presente. Spesso l’arte diventa per lui una forma di ricerca e comunicazione che mescola il passato con le urgenze del nostro tempo.
Oggi Paolo continua a lavorare nel suo laboratorio di casa, con progetti chiari per il futuro: portare la propria arte oltre la Sardegna e raccontare emozioni universali attraverso il fil di ferro e i materiali che compongono il suo mondo creativo. Un artista così autentico, così fuori dagli schemi e capace di unire poetica e impegno sociale merita senza dubbio di essere conosciuto e ammirato da un pubblico più vasto.

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