In fila per il tampone, si toglie la mascherina e sputa contro dottoressa e infermiere

#Italia L'uomo ha dato in escandescenze per l'attesa e si è accanito contro una dottoressa e un infermiere. Per il direttore dell'ospedale di Napoli il gesto equivale a uno sparo
Era in fila con la febbre per fare il tampone all’ospedale Cotugno di Napoli quando, preso dall’ira per l’attesa dà in escandescenza e sputa contro una dottoressa e un infermiere che stavano cercando di calmarlo.
Come riporta Repubblica, i due sanitari sono stati messi in quarantena e il locale dove è avvenuto l’episodio è stato evacuato e sottoposto a sanificazione.
«Ho perso un medico e un infermiere validissimi che adesso devono state in isolamento e non possono dare, come hanno fatto finora il loro prezioso contributo. Sputare addosso a una persona quando si hanno, in un momento come questo, sintomatologie e febbre, equivale a sparare, non c’è differenza». Così ha commentato il direttore generale dell’ospedale Cotugno di Napoli Maurizio Di Mauro. »Sono indignato, ci sono ragazzi che stanno dando l’anima. Stamattina ho visto i neo assunti, ragazzine di 23-24 anni che forse non sanno a che cosa stanno andando incontro, pronte a dare il loro contributo in questa battaglia contro il coronavirus».

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Quiz per sardi doc. Non siamo alle pendici dell’Etna ma in Sardegna: sapete dove?

Si tratta di un sito di grande interesse scientifico e paesaggistico, che racconta una Sardegna meno conosciuta, plasmata nei secoli non solo dal vento e dal mare, ma anche dal fuoco sotterraneo del suo passato vulcanico.
Non siamo alle pendici dell’Etna, ma nel cuore del Logudoro, e più precisamente nei pressi di Monte Lisiri, appena fuori dal centro abitato di Ittireddu, nella sua periferia orientale. Qui, come spiega il paleontologo Daniel Zoboli, sorge un suggestivo cono vulcanico, piccolo ma affascinante, composto da scorie di trachibasalto, testimone silenzioso di una delle ultime eruzioni vulcaniche avvenute in Sardegna.

Foto Daniel Zoboli
Monte Lisiri rappresenta una vera e propria finestra aperta sul passato geologico dell’isola. I fronti di cava che interessano la zona hanno messo in evidenza con chiarezza le geometrie interne dei corpi lavici, caratterizzati da intense colorazioni nero-rossastre. Secondo alcune datazioni, queste formazioni risalirebbero a meno di 120.000 anni fa, collocandosi all’inizio del Pleistocene Superiore.
Si tratta dunque di un sito di grande interesse scientifico e paesaggistico, capace di raccontare una Sardegna meno conosciuta, plasmata nei secoli non solo dal vento e dal mare, ma anche dal fuoco sotterraneo del suo passato vulcanico. Monte Lisiri è oggi una meta ideale per geologi, appassionati di natura e curiosi alla scoperta delle meraviglie geologiche dell’isola.

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