Tragedia a Torino: la loro auto viene tamponata, padre e figlia muoiono bruciati sotto gli occhi della mamma
#Italia Stavano andando a un raduno d'auto d'epoca quando sono stati tamponati. All'improvviso le fiamme: padre, 42 anni, e figlia, 6 anni, sono rimasti intrappolati dentro all'automobile e sono morti bruciati. La madre, subito intervenuta, non è riuscita a salvarli
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Terribile incidente nel Torinese. Un uomo di 42 anni e la figlia di 6 sono morti sulla Torino-Pinerolo. I due erano a bordo di una Mini d’epoca e si stavano recando a un raduno d’auto, quando sono stati tamponati da una vettura guidata da un 55enne, ora ricoverato. Giuseppe Pennacchio e la bambina sono rimasti intrappolati nell’auto, che ha preso fuoco. A dare l’allarme è stata la moglie, che viaggiava su un’altra Mini con l’altra figlia di 4 mesi. La notizia è stata riportata da TgCom.
La donna ha assistito al violento scontro, cercando inutilmente di salvare la vita di marito e figlia dal rogo: le fiamme le hanno bruciato parte dei capelli, e nulla ha potuto fare per evitare la tragedia: è stata trasportata sotto shock insieme alla secondogenita in ambulanza all’ospedale di Pinerolo.
La coppia stava andando insieme alle bambine a un raduno storico di Mini Minor. Forse, a causa di un problema a una delle due vetture, il papà ha accostato, fermandosi a bordo strada poco prima di uno svincolo. L’altra vettura, una Yaris, per cause da accertare ha tamponato la Mini, colpendola nel punto in cui si trova il serbatoio. Le fiamme sono divampate in un attimo. Ferito l’occupate dell’altra vettura, anch’essa bruciata.
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Incredibile storia a Salerno: il Fisco manda una cartella a un bimbo di 7 anni… che all’epoca non era nemmeno nato

E non si tratta di un caso di omonimia! Ecco come è andata
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Una storia surreale arriva da Salerno e sta facendo rapidamente il giro del web: l’Agenzia delle Entrate ha inviato una cartella esattoriale a un bambino di appena 7 anni, chiedendo il pagamento dell’Irpef arretrata relativa al 2017. Peccato che, all’epoca, il piccolo non fosse nemmeno nato.
La vicenda, incredibile ma vera, ha immediatamente suscitato lo sconcerto dei genitori, che si sono trovati di fronte a un atto ufficiale con tanto di calcolo dell’imposta e dettagli sul presunto mancato pagamento. Non si tratta di un errore di omonimia: il nome del bambino corrisponde esattamente a quello indicato nella cartella, rendendo la situazione ancor più paradossale.
I genitori hanno annunciato di aver già predisposto il ricorso formale contro l’Agenzia delle Entrate, sottolineando l’assurdità della richiesta. «È incredibile pensare che il Fisco possa avanzare pretese economiche nei confronti di un bambino che all’epoca non era nemmeno nel mondo», hanno dichiarato, denunciando un episodio che sembra frutto di un errore amministrativo di dimensioni gigantesche.
Esperti di diritto tributario sottolineano come episodi simili, sebbene rari, possano capitare a causa di problemi nei sistemi informatici o errori di attribuzione delle posizioni fiscali. Tuttavia, casi in cui il destinatario non era ancora nato sono praticamente un unicum nella cronaca nazionale.
La vicenda ha già iniziato a circolare sui social, generando reazioni tra lo sconcerto e l’ironia: molti utenti si chiedono come sia possibile che il sistema possa generare una cartella esattoriale con dati così palesemente errati.
Resta da vedere come l’Agenzia delle Entrate gestirà la situazione, ma intanto la storia di questo piccolo salernitano rischia di entrare negli annali come uno degli episodi più bizzarri del fisco italiano.
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