Accadde Oggi: 10 anni fa il terremoto che distrusse L’Aquila
#Italia Il sisma, alle ore 3:32 del 6 aprile 2009 distrusse la città e il circondario. Morirono 309 persone. Ieri notte per le vie de L'Aquila si è svolta una fiaccolata: 309 i rintocchi delle campane per ricordare chi, da quel terribile giorno, non c'è più
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309 rintocchi di campana per ricordare le vittime e un’onda di luce creata dalle fiaccole per le vie de L’Aquila per ricordare, nella notte del decennale, il sisma che alle ore 3 e 32 del 6 aprile del 2009 distrusse la città e il suo circondario causando la morte di 309 persone. Come riporta TgCom, in corteo non solo i familiari delle vittime: con loro anche le persone colpite da altri disastri, da Amatrice a Rigopiano, dall’Emilia a Viareggio, a San Giuliano di Puglia. Tra gli ospiti anche il premier Giuseppe Conte.
Il corteo, partito da via XX settembre, è arrivato fino a piazza Duomo, con la toccante sosta davanti al piazzale dove c’era la Casa dello Studente nella quale sono morti otto giovani universitari. Poi la messa nella chiesa del Suffragio e, nella notte, la veglia di preghiera. Ed infine alle 3:32 l’ascolto dei 309 rintocchi in ricordo delle vittime del sisma del 2009.
“Sono passati dieci anni e abbiamo il dovere della memoria – ha detto Conte al suo arrivo alla fiaccolata -. Ci sono tante persone hanno perso i loro cari, che rivivono in questo momento una grande sofferenza. La mia presenza qui è la testimonianza che la ferita della comunità locale è una ferita della comunità nazionale”. “Abbiamo il dovere di non dimenticare – ha aggiunto il premier – ma soprattutto abbiamo il dovere di essere sempre costantemente protesi al rilancio di questo territorio”.
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Le leggendarie gemelle Kessler muoiono insieme: addio a due icone dello spettacolo

La loro eleganza non si è mai limitata alla scena: nel 2006, in un gesto di straordinaria generosità, le Kessler decisero di donare l’intero patrimonio a Medici Senza Frontiere.
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Alice ed Ellen Kessler, le gemelle che hanno segnato un’epoca nel mondo dello spettacolo europeo, sono morte all’età di 89 anni. La notizia, diffusa da diversi media tedeschi, chiude un capitolo luminoso della storia della musica, della danza e dell’intrattenimento del Novecento e oltre.
Nate il 20 agosto 1936 a Nerchau, in Sassonia, le Kessler hanno affascinato il pubblico internazionale con eleganza, talento e una presenza scenica rimasta nella memoria collettiva. In Italia la loro fama ha raggiunto l’apice tra gli anni ’50 e ’60, quando divennero celebri come cantanti, ballerine, attrici e showgirl televisive. Iconiche le loro linee sinuose, che valsero loro il soprannome di “gambe della nazione”, definizione coniata nel 1959 e mai più dimenticata.
Inseparabili sul palco e nella vita, le due sorelle avevano espresso il desiderio di restare unite anche dopo la morte. Nel loro testamento avevano stabilito di essere sepolte insieme, in un’unica urna, accanto alle ceneri della madre Elsa e del loro amato cane Yello. «È ciò che abbiamo stabilito nel nostro testamento», aveva ricordato Ellen in una toccante intervista a Bild nell’aprile 2024.
La loro eleganza non si è mai limitata alla scena: nel 2006, in un gesto di straordinaria generosità, le Kessler decisero di donare l’intero patrimonio a Medici Senza Frontiere. «Nel mondo ci sono tante persone che hanno bisogno di donazioni», avevano spiegato, trasformando la loro eredità artistica anche in un esempio di impegno umanitario.
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