«Marrano a farlo», «marrano a dirlo». Da sempre i bambini sardi non possono sottrarsi a un invito di questo tipo. Se non lo fai, sei un vile insomma, un “marrano”. Non importa quanto sia difficile la prova di coraggio alla quale
La Cagliari che non c’è più: una curiosa cartolina postale del 1908. Sei bambini guardano in alto, braccia conserte e sguardo sognante: “Unu saludu de Casteddu”. L’ironia di un tempo in una semplice e allo stesso tempo attualissima cartolina.
Una giornata estiva al Poetto quasi cinquant’anni fa. Una ragazza si affaccia e guarda il mare leggermente agitato. Sullo sfondo le cabine e i passanti.
Sardegna terra ricca di misteri, leggende, storia; la terra che alcuni illustri studiosi affermano fosse la mitica Atlantide, sarebbe anche la protagonista di uno dei più importanti episodi dell’Antico Testamento: la fuga di Noè dal Diluvio universale a bordo della
Notturno d’epoca in questa bella cartolina del 1959. Auto del periodo, la pubblicità della Campari, atmosfere romantiche, piazza Matteotti e la stazione per una città che non esiste più.
La ricetta Vistanet di oggi: “Su pappai biancu”, il biancomangiare, dolce semplice, amatissimo dai Cagliaritani. La ricetta de “Su Pappai Biancu” è attestata a Cagliari già dal 1400. Si tratta di un dessert molto semplice, con pochi ingredienti, ma gustosissimo,
Selargius, con i suoi oltre 28mila abitanti, è il decimo comune più popoloso della Sardegna e uno dei centri più importanti dell’hinterland. Le sue origini risalgono addirittura all’epoca prenuragica, in cui sono attestati diversi insediamenti, ma sul significato del suo
Una bella foto in bianco e nero di via Roma nel 1960. L’Italia del boom economico si nota anche in Sardegna e il salotto buono di Cagliari si mette in mostra in una cartolina tipica dell’epoca. Passeggiate, auto, Vespa e
Una bella foto di via Bacaredda nel 1956. In primo piano il palazzo dell’Intendenza di Finanza (1953-55) di Oddone Devoto, tra via Carducci e via Manzoni (dove non sono ancora presenti i palazzi a più piani). Un recente intervento di
Si chiamano “ Pintaderas” e risalgono all’epoca nuragica, sono piccole matrici di terracotta circolari in basso rilievo che servivano per decorare il pane votivo ancora crudo. Potevano avere un diametro che variava dai 5 ai 10 centimetri e venivano utilizzate