G7 trasporti, Michela Murgia durissima: “Nessun aereo per andare al funerale di una mia cara amica”
È una Michela Murgia durissima quella che commenta con un breve ma intenso post su Facebook il G7 trasporti in corso oggi e domani a Cagliari. «La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale
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È una Michela Murgia durissima quella che commenta con un breve ma intenso post su Facebook il G7 trasporti in corso oggi e domani a Cagliari.
«La mia giornata comincia con un pensiero alla giunta Pigliaru e uno più speciale riservato all’assessore ai trasporti degli ultimi tre anni Massimo Deiana. Senza Ryanair da Ciampino sarei mancata all’ultimo saluto a un’amica che è morta. Così auguro ai vostri figli lontani quando di andarvene toccherà a voi». Questa l’amara riflessione della scrittrice e avversaria politica alle scorse elezioni regionali del presidente Pigliaru sui problemi dei trasporti in Sardegna. Un problema vissuto sulla sua pelle, ma comune a tanti sardi, come avevamo dimostrato in un articolo del dicembre scorso mostrandovi le carenze sotto Natale dei collegamenti da e per la Sardegna. Michela Murgia ha poi pubblicato lo screenshot della pagina di Alitalia nel giorno in cui le sarebbe servito un volo per tornare in Sardegna.
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Qual è la chiesa più antica di tutta la Sardegna? La risposta vi sorprenderà

Una pianta a croce greca e una necropoli paleocristiana tutto intorno: dove si trova questa chiesa che è la più antica di tutta la nostra Isola?
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A Cagliari, nel quartiere Villanova, sorge la Basilica di San Saturnino.
È la chiesa più antica di tutta la Sardegna, dedicata appunto a San Saturnino, giovane martire e patrono della città, la cui leggenda aleggia ancora tra le sue mura di pietra chiara.
Sotto il suo pavimento e tutt’intorno si estende una necropoli paleocristiana, un mosaico di sepolture e memorie che arriva fino alla chiesa di San Lucifero, raccontando secoli di devozione e di vita silenziosa sotto terra.
Le sue origini affondano nel VI secolo, quando il diacono Ferrando la descrisse come un santuario “fuori città”, circondato dal silenzio e dal vento del colle. La tradizione vuole che sia sorta sul sepolcro di Saturnino, ucciso nel 304 d.C. durante le persecuzioni di Diocleziano. Molti secoli dopo, nel 1089, la chiesa passò ai monaci benedettini di San Vittore di Marsiglia, che le diedero il volto romanico che oggi possiamo ancora intuire: archi sobri, linee provenzali e una solennità senza ornamenti.
La storia, però, non è stata gentile con lei. Subì danni durante l’assedio aragonese del 1324, e molti dei suoi elementi architettonici vennero smontati e riutilizzati altrove, come reliquie di pietra. Poi, dopo i bombardamenti del 1943, la basilica trovò nuova vita grazie ai restauri del dopoguerra e ai lavori condotti tra 1978 e 1996, che misero in luce il suo cuore più antico: il vano cupolato, dove la luce filtra come un soffio divino.
Riaperta al culto nel 2004, oggi la basilica accoglie visitatori e studiosi con la sua pianta a croce greca, la cupola centrale e l’abside semicircolare. Tutto intorno, l’area recintata della necropoli continua a rivelare segreti sepolti, pezzi di storia che lentamente riaffiorano.
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