Disfatta allo Stadium, un Cagliari mai in partita crolla contro una Juventus “normale”
Disfatta allo Stadium, un Cagliari mai in partita crolla contro una Juventus “normale”. Rossoblù troppo timidi davanti ai bianconeri, la trasferta di Torino è amara per gli uomini di Rastelli. Un poker che fa male quello rifilato dai padroni di casa al
Disfatta allo Stadium, un Cagliari mai in partita crolla contro una Juventus “normale”. Rossoblù troppo timidi davanti ai bianconeri, la trasferta di Torino è amara per gli uomini di Rastelli. Un poker che fa male quello rifilato dai padroni di casa al Cagliari, mai in partita apparsi sottotono e timidi. Fermo restando che non son queste le partite che il Cagliari deve vincere, in ogni caso ci si sarebbe aspettati qualcosa in più dai rossoblù, in tema di grinta e corsa. Soprattutto per quello visto domenica contro l’Atalanta (ma anche contro la Roma).
Nella ripresa è arrivato un solo gol, anche e soprattutto perché la Juventus ha tirato il freno a mano. La cronaca. Partita senza storia: Storari (peraltro il migliore in campo) preso a pallate. Sblocca Rugani su respinta del portiere, roddoppio del “Pipita” Higuain e chiude il primo tempo Dani Alves, al suo primo primo gol in Italia. La ripresa è segnata dall’autogol di Ceppitelli. Allo Stadium finisce 4-0 per i campioni d’Italia che ritornano al comando, un punto sopra il Napoli. Per Sau e compagni ora testa alla Sampdoria nel Monday night della Serie A.
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“Mai mettere il pane capovolto in tavola”: ecco perchè in Sardegna (e non solo) si evita di farlo
Tra storia e religione, ecco il perchè i nostri nonni ci hanno sempre proibito di mettere il pane capovolto sulla tavola
Secondo la tradizione sarda ( ma non solo) il pane messo al contrario sul tavolo da imbandire è portatore di disgrazia e comunica mancanza di rispetto nei confronti degli altri commensali. Sicuramente i vostri nonni, almeno una volta, vi avranno sgridati nel vedervelo fare, ma forse non vi hanno mai spiegato il perchè tenevano al fatto che il pane venisse messo in tavola nel verso giusto.
Le spiegazioni sono varie e affondano le radici nell’antichità.
La prima, quella che tutti probabilmente conoscono, è legata alla religione. Il pane da sempre simboleggia il corpo di Cristo e chiaramente non è cosa bella e gradita che lo si presenti capovolto.
Ma esiste un’altra spiegazione, storica, che affonda le radici nel Medio Evo e che dalla Francia, di bocca in bocca, potrebbe essere arrivata in Italia e poi in Sardegna. Nel Quattrocento, infatti, quando purtroppo era molto in voga la pena di morte, i fornai del regno avevano una sorta di “codice” tra loro.
Il pane è sempre stato visto, come dicevamo, alla stregua di un alimento sacro e quando i fornai erano costretti a venderlo ai boia che tanto disprezzavano, lo facevano preparandolo di bassissima qualità e porgendolo capovolto agli aguzzini. Si dice che fu per questo che il monarca Carlo VII escogitò la soluzione di far lavorare i boia incappucciati, così da non essere riconosciuti.
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