Pubblicata la nuova adozione della variante al PUC

Da quando è arrivato a Cagliari nel mese di gennaio, Elia Caprile ha notato fin da subito una curiosa coincidenza: il suo nome richiama quello del quartiere di Sant’Elia, storicamente legato alla squadra rossoblù e allo stadio che per anni ne ha rappresentato il cuore pulsante.
Un collegamento simbolico che non è passato inosservato tra i tifosi e che ha acceso la curiosità dello stesso portiere, determinato a conoscere di persona quella parte della città che, almeno nel nome, gli era già familiare.
Quest’oggi Caprile ha potuto realizzare il suo desiderio, visitando il quartiere di Sant’Elia, passeggiando tra le sue vie e incontrando gli abitanti della zona. Un momento di contatto diretto con la città e la sua gente, che il numero uno rossoblù ha voluto raccontare così: “Dopo il bel gioco di parole sul mio nome e il famoso quartiere di Cagliari, appena arrivato a gennaio ho sentito il bisogno di venire qui di persona. Osservare i luoghi, conoscere le persone, ascoltare le loro storie. È stata una bellissima esperienza, grazie mille per l’accoglienza.”
Un gesto semplice ma significativo, che rafforza il legame tra squadra e territorio, sottolineando l’attenzione dei giocatori nei confronti della realtà che li circonda.