Artigiani sardi. L’arte della lavorazione dell’orbace di Mario Garau

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Sette colli non sono solo il tratto distintivo di Roma. Anche Cagliari si sviluppa su sette alture: San Michele, Tuvixeddu, Monte Claro, Castello, Monte Urpinu, Bonaria e la Sella del Diavolo. Un numero che sembra evocare antiche grandezze, quasi a suggerire un legame simbolico con la Città Eterna.
Ma Roma e Cagliari non sono le uniche. In tutto il mondo, esistono altre città che condividono questa particolare caratteristica topografica. Alcune sono mete iconiche, altre sorprendono per la loro posizione in questa inconsueta lista. Pensiamo a Tirumala in India, Seattle e Richmond negli Stati Uniti, Praga, Kampala, La Mecca, Lisbona, Mosca, Nevada City, Istanbul, Gerusalemme, Edimburgo, Dunedin, Bruxelles, Bamberg e persino Asunción.
Che si tratti di una coincidenza geografica, di una scelta urbanistica o di un richiamo mitico, il numero sette torna con una costanza affascinante nella storia delle città. Forse perché sette colli danno l’idea di protezione, di visione dall’alto, di dominio sul paesaggio.
Forse, semplicemente, perché ogni città ha bisogno dei suoi simboli. E i colli — sette, per la precisione — sembrano essere tra i più potenti.