Sono salvi per miracolo Brad, Jolie e Mimmo, i tre cuccioli di meticcio di 5 mesi che nella notte tra mercoledì e giovedì hanno ingerito alcune polpette avvelenate nel terrazzo della loro casa a Sestu. Ilaria, la padrona, da giorni si era accorta di una persona che, da uno degli appartamenti vicini, intimava ai cuccioli di fare silenzio, usando parole pesanti nei loro confronti, forse infastidito dai latrati.

“Avevo la netta sensazione che a breve qualcuno avrebbe provato ad avvelenare i miei cagnolini. Riconosco che sentire abbaiare in continuazione, soprattutto di notte, possa disturbare chi dorme. Tuttavia, si può reagire in maniera civile, magari chiedendo ai proprietari di prendere provvedimenti. Invece, hanno provato ad ucciderli. Ci siamo dovuti recare alla clinica veterinaria nel cuore della notte perché i cuccioli avevano le convulsioni, gli occhi bianchi e soffrivano terribilmente. Ci hanno detto che molto probabilmente non ce l’avrebbero fatta. E’ stata una corsa contro il tempo ed eravamo letteralmente spaventati. Fortunatamente, però, si sono salvati ed  ora stanno bene, anche se li stiamo tenendo sotto controllo. Lo considero un vero e proprio miracolo”.

La donna è convinta che l’autore del gesto volesse avvelenare anche Jerry e Bijou, i genitori dei tre meticci. “Abbiamo trovato altre due polpette nel vicoletto proprio sotto il nostro terrazzo. Sicuramente, nel lanciarle, hanno sbagliato mira, risparmiandoli. Vorrei che gli autori del gesto si rendessero conto che, se mia nipotina di tre anni avesse raccolto una di quelle polpette e l’avesse mangiata,  le conseguenze sarebbero potute essere drammatiche”.

Che cosa si intende con l’espressione in sardo campidanese “Na chi”?

Alla scoperta del significato di “na chi”: un gioiello del sardo campidanese.

Il mondo delle lingue e dei dialetti è un ecosistema ricco e variegato, dove ogni espressione racconta storie, tradizioni e legami culturali. In Sardegna, uno dei protagonisti indiscussi è il sardo, che si presenta in diverse varianti, tra cui il campidanese. Un’espressione che merita di essere esplorata è “na chi”, una locuzione che affonda le radici nella saggezza popolare e nella vivacità linguistica delle comunità isolane.

L’ironia e la peculiarità del sardo emergono in frasi come questa, che esprimono concetti complessi con poche parole incisive. “Na chi” si traduce letteralmente in “si dice” o “dicono”. Ad esempio, attraverso l’affermazione “na chi esti un imbriagoni”, si comunica che quell’uomo è considerato un ubriacone. Questo modo di dire, pur nella sua semplicità, racchiude un universo di significati e richiama l’attenzione sull’importanza della comunicazione verbale nella cultura sarda.

L’uso di espressioni come “na chi” non è solo un tratto distintivo di un linguaggio regionale, ma rappresenta anche un legame intrinseco con l’identità collettiva. Scoprire e comprendere il valore di tali locuzioni significa immergersi in una dimensione comunicativa che va oltre il semplice parlare, abbracciando sfumature di umorismo, ironia e saggezza popolare che caratterizzano la vita quotidiana dei sardi.