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Un mare calmo, petali di rose rosse che scivolano sull’acqua e una canzone che accompagna il silenzio. Così Alghero ha ricordato Fabrizio Calaresu, il 17enne scomparso lo scorso 22 luglio in un incidente stradale. Un’immagine forte, carica di emozione, che ha unito compagni di scuola, insegnanti, amici e familiari nel segno di un addio collettivo.
La commemorazione si è svolta ieri mattina davanti alla spiaggia dello Scoglio Lungo, dove un gruppo di studenti ha reso omaggio al giovane con un gesto semplice e simbolico. Sulle note di Le tasche piene di sassi di Lorenzo Jovanotti, i ragazzi sono saliti su alcune canoe e, una volta raggiunto il largo, hanno deposto in mare le rose rosse, osservati dalla riva dai genitori di Fabrizio, Lorenza e Tino Calaresu.
L’iniziativa è stata promossa dagli studenti della quinta A Capitani Nautico, con il coinvolgimento delle classi Professionali Smat dell’Istituto di istruzione superiore “Mario Paglietti” di Porto Torres, dove Fabrizio studiava. La scuola ha voluto ricordarlo come uno studente apprezzato per il comportamento e l’impegno, lasciando spazio a un momento di raccoglimento condiviso, lontano dalle aule ma profondamente legato al percorso formativo del ragazzo.
Sulla spiaggia erano presenti anche molti amici, che hanno scelto di esserci per salutare ancora una volta un coetaneo descritto da tutti come riservato e gentile, con il sogno di indossare un giorno la divisa dell’Arma dei Carabinieri. Fabrizio aveva perso la vita mentre si recava al lavoro: in sella alla sua moto, lungo la provinciale 44 nei pressi dell’aeroporto di Fertilia, era rimasto coinvolto in un incidente dopo che un’auto gli aveva tagliato la strada, finendo contro un palo.
La cerimonia si è svolta con il sostegno della dirigenza scolastica, guidata da Daniele Taras, e con la partecipazione attiva dei docenti Pier Paolo Peddio, Andrea Fiori, Caterina Sassu, Elisabetta Ruggiu e Cristina Bazzoni, che hanno accompagnato gli studenti in questo momento di memoria collettiva.
Un gesto sobrio, affidato al mare e al silenzio, per ricordare una giovane vita interrotta troppo presto e lasciare che il ricordo di Fabrizio continui a vivere nelle persone che lo hanno conosciuto.