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Articolo a cura di Daniel Cadeddu.
Il Napoli batte il Cagliari 2-0 ed è Campione d’Italia.
L’Inter vince a Como ma non basta, il Napoli batte il Cagliari grazie ai gol di McTominay e Lukaku e si laurea Campione d’Italia per la quarta volta nella sua storia. Buon Cagliari nel primo tempo ma per fare risultato non è bastato.
Napoli-Cagliari 2-0: McTominay e Lukaku, il tricolore è servito. Stasera al “Maradona” va in scena una sfida che ha il sapore di epilogo, di consacrazione, ma anche di liberazione. Il Napoli ha un solo obiettivo: vincere per cucirsi lo scudetto sul petto. Dopo un campionato combattuto fino all’ultimo, la squadra di mister Conte ha l’occasione di chiudere il discorso con un turno d’anticipo, a prescindere dal risultato dell’Inter, impegnata a Como. Serve una vittoria, e lo scudetto sarà matematico.
Di fronte però ci sarà un Cagliari senza più l’assillo della classifica ma con l’orgoglio di chi vuole chiudere in bellezza e magari vendicarsi per quel famigerato spareggio del 97′. I rossoblù hanno centrato la salvezza matematica la scorsa giornata, travolgendo il Venezia con un secco 3-0 che ha liberato energie, sorrisi e tensione.
Una squadra gioca per entrare nella storia, l’altra per godersi il finale con leggerezza. Ma attenzione: proprio questa leggerezza potrebbe rendere il Cagliari un avversario più insidioso che mai.
Il clima è rovente, il pubblico è pronto a esplodere: Napoli-Cagliari non è solo l’ultima di campionato. Potrebbe essere la serata in cui si scrive la storia.
Partenza arrembante del Napoli che, sin dai primi minuti, mostra di voler mettere subito le mani sul match e sul titolo. Al 5º minuto è Raspadori a scuotere la partita: l’attaccante azzurro riceve palla sul vertice sinistro dell’area, si accentra e lascia partire un destro insidioso che sfiora il palo alla destra del portiere cagliaritano. Il pubblico trattiene il fiato, ma il pallone si perde sul fondo.
Il Napoli continua a spingere, e al 25º minuto si registra una delle occasioni più limpide della prima frazione: Raspadori, ispiratissimo, premia il taglio di Lukaku con un filtrante preciso. Il belga calcia di prima intenzione, ma la retroguardia del Cagliari si oppone con un intervento provvidenziale che devia in angolo, spegnendo l’urlo del Maradona.
La svolta arriva al 41º, nel momento in cui la pressione partenopea sembra sul punto di esplodere: Politano scende sulla destra e pennella un cross arrotato verso il cuore dell’area. Lì, come un funambolo, si coordina McTominay, che con una spettacolare mezza rovesciata trafigge il portiere rossoblu. Una prodezza balistica che accende lo stadio e manda in delirio i tifosi.
Il Napoli chiude il primo tempo in vantaggio, padrone del gioco e con un piede già sulla soglia della gloria. Se la ripresa confermerà quanto visto nei primi 45 minuti, lo scudetto potrebbe tornare sotto il cielo partenopeo.
La ripresa si apre nel segno della determinazione partenopea. Bastano cinque minuti per assistere al colpo del possibile ko: al 50º minuto Romelu Lukaku sfrutta alla perfezione un varco lasciato aperto dalla difesa del Cagliari. Lanciato in campo aperto, il belga accelera come un treno, brucia Mina in velocità e, a tu per tu con Sherri, lo batte con una freddezza glaciale. È il 2-0, ed è anche una dichiarazione di forza.
Il Napoli continua a premere, spinto dall’entusiasmo del Maradona. Al 62º minuto Lukaku veste i panni dell’assistman e serve un pallone perfetto per Neres, che si inserisce tra le linee. Il brasiliano calcia a botta sicura, ma trova sulla sua strada un super Sherri, che con un intervento prodigioso tiene a galla i suoi.
Due minuti più tardi, al 64º, è ancora il Napoli a sfiorare il tris: questa volta è Neres a restituire il favore, servendo un pallone d’oro a Lukaku. L’attaccante, però, tradisce l’attesa dei tifosi e, da posizione ravvicinata, spreca malamente l’occasione.
Gli uomini di Conte, tuttavia, mantengono saldamente il controllo della partita, giocando con autorità e personalità. Al 76º, altra occasione nitida: ancora Neres, tra i più vivaci in campo, si libera al tiro, ma la difesa del Cagliari riesce ancora una volta a respingere.
Con una prestazione solida, brillante e matura, il Napoli chiude la partita sul 2-0 e mette il sigillo su una stagione da sogno. Gli azzurri dominano il campo, annullano ogni velleità del Cagliari e, al triplice fischio, fanno esplodere lo stadio Diego Armando Maradona. Dopo due anni, il Napoli è campione d’Italia e torna a cucirsi sul petto lo scudetto.