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Una storia di estrema negligenza e sofferenza animale emerge dal centro della Sardegna, dove un volontario ha salvato una segugia istriana di tre anni, ribattezzata Diletta. La cagnolina è stata prelevata in extremis dalle mani di un cacciatore che intendeva “liberarsi di lei” nel più breve tempo possibile. L’episodio, reso noto dall’associazione Amico Mio, riaccende i riflettori sulle condizioni di detenzione e l’abbandono subito da molti cani da caccia considerati non idonei.
Ciò che ha portato alla salvezza di Diletta è stato il suo fallimento nel campo per cui era stata addestrata. “Non era brava a caccia… questa è stata, da una parte, la sua fortuna,” spiegano i volontari dell’associazione Amico Mio. “Questo le ha permesso di arrivare a noi, piuttosto che vivere altri dieci anni in un piccolo box disperso in campagna in mezzo a tanti cani, perché molti cacciatori detengono così i loro fedeli amici.”
Le condizioni in cui è stata trovata Diletta sono drammatiche: la cagnolina è uno “scheletro che cammina”, con un peso stimato di soli otto chilogrammi. Gli occhi di Diletta raccontano una storia di “sofferenza e indifferenza subìta in tanti anni”. Tuttavia, per la segugia la prigionia è ufficialmente finita.
“Adesso ti aspetta solo amore, rispetto e buon cibo,” promettono i volontari di Amico Mio, che hanno preso in carico la sua riabilitazione. “Trovarle una famiglia bellissima è il nostro obiettivo.”
L’associazione si è attivata per assicurare a Diletta le cure veterinarie necessarie e un percorso di recupero psicofisico, in vista di una futura adozione.
Chiunque volesse offrire aiuto o informazioni per l’adozione, inviare un sms al 3385487889 o contattare l’Associazione Amico Mio (www.associazioneamicomio.it).