Per chi soffre di dolori cronici, patologie muscoloscheletriche o disfunzioni che non trovano risposte efficaci nelle terapie convenzionali, la strada verso il benessere sembra spesso un percorso senza uscita. In Sardegna, però, esiste una realtà che propone una prospettiva completamente diversa: Recupera, l’unica struttura nell’isola specializzata nel movimento correttivo e terapeutico basato su un sistema diagnostico del movimento avanzato.

Fondata da Michele Corrias, professionista con oltre dieci anni di esperienza, Recupera è un centro in cui il dolore viene affrontato e risolto alla radice, senza farmaci e senza soluzioni temporanee. Il cuore del metodo è rappresentato dalla diagnostica del movimento attraverso un approccio che permette di individuare con precisione la disfunzione primaria che genera il sintomo.

“Quando il dolore ha origine meccanica, coprirlo con un farmaco non risolve nulla. Serve un’indagine accurata delle funzioni motorie e un percorso personalizzato e consapevole per ottenere un cambiamento duraturo,” spiega Corrias. Il sistema di diagnostica valuta l’intero schema motorio attraverso oltre 60 test specifici. Questo consente al team di scoprire dove si è instaurato lo squilibrio, anche se il dolore si manifesta in un’area diversa rispetto alla causa. Il principio è semplice: non ci si limita al “dove fa male”, ma si cerca il “perché fa male”.
A dimostrare l’efficacia dell’approccio ci sono le tante storie di successo. Annamaria, 66 anni, racconta: “Nel 2019 mi diagnosticarono una coxartrosi avanzata, con dolori alla colonna lombare. Avevo provato di tutto. A Recupera hanno compreso che le mie difficoltà non nascevano solo dall’articolazione dell’anca, ma da un’intera catena disfunzionale. Dopo un lavoro mirato, sono riuscita a evitare l’intervento.”
“Ero in lista per l’operazione all’anca ma ora sento di non averne più bisogno”, Annamaria ci racconta del suo percorso con Recupera
Anche Carola, 36 anni, madre di due figli, ha trovato risposta dove prima c’erano solo dubbi: “Non riuscivo a camminare né a tenere i bambini in braccio. Pensavo fosse un’ernia, ma grazie alla valutazione funzionale del movimento hanno scoperto che il problema era una diastasi addominale. Da lì è partito un percorso che mi ha restituito autonomia e fiducia.”
Il centro ha inoltre avviato il progetto Recupera Donna, dedicato alle problematiche femminili spesso sottovalutate, come le disfunzioni del pavimento pelvico o le conseguenze motorie legate a traumi ginecologici. Rita, affetta da coxartrosi e dolori lombari, racconta: “Pensavo che fosse tutto legato alle ossa e alle ernie. Ma grazie all’analisi del movimento mi hanno aiutata a capire che l’origine del dolore era altrove. Ho trovato attenzione, empatia e finalmente un percorso efficace.”
Recupera non è una palestra tradizionale, ma un centro multidisciplinare composto da 11 professionisti specializzati in chinesiologia clinica, scienze motorie e professionisti del movimento. Ogni percorso parte da un’attenta valutazione funzionale e si sviluppa con continui monitoraggi per valutare i progressi reali. “Con il sistema diagnostico del movimento capiamo come il corpo ha perso efficienza, come rischia di infortunarsi e qual è la priorità di intervento. Questo ci permette di costruire un recupero intelligente, mirato e soprattutto sostenibile nel tempo.”

I percorsi includono programmi per la colonna vertebrale, il recupero da infortuni sportivi, post chirurgici, patologie neurologiche e reumatologiche fino a tutte le disfunzioni del pavimento pelvico.
L’obiettivo non è semplicemente “non avere dolore”, ma cambiare il rapporto con il proprio corpo. “Il movimento è la medicina più potente, se sai dove e come applicarlo”, conclude Corrias.
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