Anthony Brutto, 94enne americano figlio di immigrati italiani, ha raggiunto alla sua veneranda età un grande traguardo: la laurea. A raccontare la storia di uno dei laureati più anziani del West Virginia, il New York Post.

Quello per ottenere la pergamena di laurea è stato per Anthony un percorso difficile, interrotto molte volte per cause di forza maggiore, in primis l’entrata in guerra e, tempo dopo, la brutta malattia della moglie. Oggi, dopo 75 anni dalla sua iscrizione alla Facoltà di Storia dell’Arte e dopo una vita trascorsa facendo il macchinista, Anthony è ufficialmente laureato. Un sogno nel cassetto avverato a dispetto del destino beffardo. Una persona caparbia, la cui storia ci insegna a non mollare mai.

Lo sapevate? Come si dice albicocca in sardo?

Una parola che in sardo fa sorridere (e arrossire) i più, non solo perché indica il famoso e ottimo frutto estivo. Scoprite perché.

Piricocu, frutto del desiderio (e non solo): quando l’albicocca in sardo fa arrossire più della frutta.

In sardo, specialmente nella variante campidanese, la parola che indica l’albicocca è talmente simpatica e carica di doppi sensi da far sorridere anche chi non ha mai messo piede in un frutteto. Stiamo parlando di “piricocu”, un termine che sì, descrive quel delizioso frutto estivo dalla polpa dolce e succosa, ma che nella lingua più ironica, tagliente e particolare del Mediterraneo, ha assunto significati ben più… stimolanti. Eh già, perché “piricocu” in sardo non si limita al cesto della frutta: può essere anche una bella ragazza (“Cussa picciocca esti unu bellu piricoccu”) e, per i più spinti, pure un modo allusivo e sfrontato per indicare l’organo femminile, specialmente se appartenente a una giovane e avvenente fanciulla. Insomma, la prossima volta che qualcuno vi offre unu “piricocu”, chiedete bene a cosa si riferisce: potrebbe essere una merenda o… un complimento ardito.