“Regala una barchetta per il 28 aprile”, è l’iniziativa promossa dal giovane indipendentista Pier Franco Devias, per ricordare la storia della Sardegna, lanciata sul social network Facebook che ha smosso le coscienze dei sardi e sta riscuotendo un enorme successo. In poco tempo è  diventate virale.

Consiste nel costruire una barchetta di carta e regalarla ad un amico. Una (buona) scusa per ricordare e celebrare la storia della Sardegna, per ricordare che  “Sa die de sa Sardigna” è la festa del popolo sardo, i cosiddetti “Vespri Sardi”, cioè l’insurrezione popolare del 28 aprile 1794 con il quale si allontanarono da Cagliari i Piemontesi e il viceré Balbiano.  Una storia che purtroppo molti giova non conoscono e che Devias con questa iniziativa vuole promuovere poichè sui libri di scuola purtroppo spesso non viene studiata.

“Un gesto simbolico (e simpatico) per ricordare la nostra storia e per non dimenticare che bisogna sempre avere il coraggio di ribellarsi alla tirannia” scrive Devias. L’iniziativa ha riscosso grande successo anche nelle scuole dove molte insegnanti hanno coinvolto i bambini facendoli  costruire simpatiche barchette di carta con la tecnica dell’origami, e allo stempo attraverso il gioco coinvolgendoli nella conoscenza della storia sarda.

Un gesto di pura invidia rischia di costare caro a un operaio di Quartu Sant’Elena. L’uomo, colpito dall’eleganza di un suv lussuoso parcheggiato per strada, ha deciso di danneggiarlo con la chiave, lasciando un lungo graffio sulla fiancata del veicolo.

La proprietaria del mezzo è un’imprenditrice di Villasimius, che non aveva alcun legame né conti in sospeso con l’aggressore. Purtroppo per lui, all’interno dell’auto in quel momento si trovava il figlio della donna, che ha immediatamente bloccato l’autore del gesto fino all’arrivo dei carabinieri.

L’episodio, avvenuto nel centro cittadino, è già al vaglio delle autorità locali. L’operaio rischia ora una denuncia per danneggiamento aggravato, mentre la proprietaria del suv ha espresso tutta la sua indignazione per un gesto dettato unicamente dall’invidia.