Il CSL cerca sei videoterminalisti e un programmatore

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Uno spettacolo impressionante e triste quello apparso agli occhi dei cagliaritani questi giorni a Su Siccu: centinaia di muggini morti galleggiavano sull’acqua del porto, trascinati dalla corrente e ammassati lungo le banchine.
Negli scatti di Alessandro Pigliacampo, (ma anche in tanti altri condivisi sui social da cittadini increduli), mostrano un vero e proprio tappeto argentato di carcasse che ha trasformato uno dei punti più suggestivi del lungomare in una scena macabra.
La causa della moria è l’improvviso afflusso di grandi quantità di acqua piovana nei canali che sfociano in mare, tra cui quello di Terramaini, dopo i violenti temporali dei giorni scorsi. Le acque meteoriche, a bassa salinità, si sono riversate in massa nel bacino portuale, alterando l’equilibrio salino dell’acqua marina. I muggini, pesci tipicamente adattati all’acqua salata o salmastra, non hanno retto al brusco cambiamento e sono morti per shock osmotico.
È un fenomeno che purtroppo si ripete a ogni grande pioggia. Quando la salinità cala improvvisamente, gli organismi marini non riescono ad adattarsi e si verifica una moria in poche ore. Il canale Terramaini, che raccoglie acque piovane e reflue da diversi quartieri, è spesso il principale responsabile di questi sbalzi improvvisi. Ogni volta, la scena si ripete: decine di pesci morti trascinati fino a Su Siccu, dove le acque stagnanti e poco profonde amplificano gli effetti dell’inquinamento e della riduzione di ossigeno.
Le fotografie e i video pubblicati sui social hanno scatenato un’ondata di indignazione e preoccupazione. “Non è possibile che ogni temporale porti a questa strage,” scrive un cittadino su Facebook. “Serve un piano serio di gestione dei canali e delle acque di scarico.” Un migliore controllo del deflusso delle acque meteoriche e sistemi per mitigare gli sbalzi di salinità che, puntualmente, trasformano il porto in una trappola mortale per la fauna marina.