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Una collaborazione straordinaria tra arte e ricerca scientifica ha dato vita a un progetto fotografico senza precedenti presso il Sardinia Radio Telescope (SRT), l’imponente radiotelescopio dell’Istituto Nazionale di Astrofisica situato nei pressi di San Basilio, in Sardegna. Per alcune notti, in via del tutto eccezionale, le luci del sito sono state spente, creando le condizioni ideali per catturare l’invisibile: il silenzio del cielo stellato e la maestosità dell’antenna che lo scruta.
“Sono felice di condividere i primi scatti notturni realizzati all’SRT,” racconta il fotografo Gian Marco Leoni, autore del progetto. “È stato emozionante poter lavorare in un contesto così carico di significato, affiancando un team di ricerca che ogni giorno contribuisce a spingere oltre i confini della conoscenza.” L’iniziativa è stata resa possibile grazie al supporto del team tecnico dell’SRT, che ha collaborato per garantire un’oscurità assoluta, condizione essenziale per l’ottenimento delle immagini.
“Il buio totale ha esaltato non solo l’imponenza del Sardinia Radio Telescope, ma anche la volta celeste sopra di noi, creando un’atmosfera che definire magica sarebbe riduttivo,” spiega Leoni.
Il Sardinia Radio Telescope è un radiotelescopio da 64 metri gestito dall’INAF, progettato per osservazioni tra 305 MHz e 116 GHz. Dotato di superficie attiva e ricevitori multipli, contribuisce allo studio di pulsar, galassie, buchi neri e corpi del Sistema Solare. Parte integrante della rete VLBI (Very Long Baseline Interferometry), collabora a ricerche scientifiche e missioni spaziali internazionali. Una struttura chiave per esplorare l’universo invisibile.
Un ringraziamento speciale è rivolto alla direttrice dell’SRT, Federica Govoni, che ha sostenuto sin da subito la proposta fotografica, credendo nel valore divulgativo e umano dell’iniziativa. “La sua fiducia è stata fondamentale per realizzare questa esperienza unica,” sottolinea Leoni.
Con questo lavoro, l’autore ha voluto rendere omaggio non solo alla bellezza del luogo, ma soprattutto al valore umano della ricerca scientifica. “Dietro le antenne dell’SRT ci sono ricercatori e tecnici che ogni giorno portano avanti un lavoro spesso silenzioso e invisibile, ma essenziale per comprendere meglio l’universo e per innovare, anche al di là della radioastronomia,” aggiunge il fotografo.
“Attraverso queste immagini spero di contribuire a dare maggiore visibilità a un luogo straordinario e alle persone eccezionali che lo animano, ricordando quanto sia importante investire nella conoscenza, anche quando non è immediatamente visibile.”