Cento secondi di follia ma Avelar al 91′ salva il Cagliari.
2-2 tra Udinese e Cagliari allo Stadio Friuli. Rossoblù meritatamente in vantaggio nel primo tempo grazie allo scambio al limite dell’area tra Donsah e Joao Pedro, il brasiliano calcia col destro e Karnezis è battuto. Prima frazione di gioco che
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2-2 tra Udinese e Cagliari allo Stadio Friuli.
Rossoblù meritatamente in vantaggio nel primo tempo grazie allo scambio al limite dell’area tra Donsah e Joao Pedro, il brasiliano calcia col destro e Karnezis è battuto. Prima frazione di gioco che termina coi nostri paladini in vantaggio su un campo difficilissimo come quello di Udine.
Poi, nel secondo tempo i 100 secondi di follia del Cagliari: al 54′ Dessena non abbatte Allan che resta in piedi e incrocia il tiro che vale il pareggio friulano. Passa un minuto e Di Natale mette in mezzo dalla sinistra un cross su cui Capuano e Rossettini vanno a vuoto, Therau incorna facilmente e l’ex Brkjc è nuovamente battuto.
Ma il Cagliari reagisce positivamente. Zola toglie Pisano per Sau,escono un impalpabile Longo e Joao Pedro per buttare nella mischia Farias e Duje Cop. I cambi si rivelano azzeccati e fondamentali: Farias impegna il portiere greco dell’Udinese con una staffilata dal limite dell’area mentre Sau manda in confusione Heurtaux che colpisce con la mano in piena area di rigore al 90′. Si presenta Avelar dal dischetto nonostante l’errore dell’ultima esecuzione. Sinistro potente alla destra dello specchio della porta e pareggio rossoblu tutto brasiliano!
Note negative della giornata, i 3 punti dell’Atalanta, concorrente diretta per la salvezza ma comunque dimezzato il gap con la quart’ultima, che ora è il Chievo Verona.
Punti, gioco e morale ritrovato per preparare la prossima sfida contro il Sassuolo al S.Elia, quando i nostri beniamini tenteranno di uscire dalla zona retrocessione. Forza Casteddu!

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La “maledizione” di Monte Urpinu: nel 2022 centinaia di volatili abbattuti, oggi è il turno di Teodora

Nel 2022 centinaia di volatili, tra cui pavoni, anatre e oche, furono abbattuti in nome dell’emergenza aviaria. Oggi, a 3 anni di distanza, è il turno di Teodora, per anni presenza amata di Monte Urpinu, rinchiusa ora in un box del canile comunale.
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Monte Urpinu è da sempre considerato il polmone verde di Cagliari, un luogo che unisce natura, vita all’aria aperta e comunità. Ma negli ultimi anni questo spazio ha conosciuto vicende che hanno incrinato il suo rapporto con gli animali. Nel 2022 centinaia di volatili ornamentali, tra cui pavoni, anatre e oche, furono abbattuti in nome dell’emergenza aviaria, nonostante le proteste dei cittadini e le soluzioni alternative proposte dalle associazioni animaliste.
Oggi, a distanza di tre anni, la polemica si ripropone intorno a un’unica protagonista: Teodora, una cagnolina che per lungo tempo ha abitato il parco diventandone parte integrante. Arrivata cucciola dal canile comunale di via Po, Teodora ha vissuto a Monte Urpinu per tre anni, accudita dagli operatori e dai cittadini che le hanno dedicato affetto e cure quotidiane. Dopo un incidente, durante l’estate è stata riportata in canile, dove attualmente vive in un box lontana dall’ambiente che aveva imparato a conoscere e amare.
Il Comune di Cagliari sostiene che la sua permanenza in canile garantisca benessere e sicurezza, invitando i cittadini a farle visita o a considerare un’adozione futura. Di opinione diversa sono molti abitanti e firmatari di una petizione (qui il LINK), che chiedono il ritorno di Teodora al parco in un recinto sicuro, così da restituirle la vita a cui era abituata e favorire allo stesso tempo la possibilità di un’adozione responsabile. A queste voci si unisce anche quella della consigliera comunale Stefania Loi, che definisce Teodora parte integrante della comunità e non un semplice “caso amministrativo”.
La vicenda non riguarda soltanto la sorte di un singolo animale, ma solleva interrogativi più ampi sul rapporto tra città e natura, tra amministrazione e cittadini, tra cura e libertà. Teodora, con la sua storia, diventa simbolo di una scelta che va oltre il destino individuale: difenderla significa interrogarsi sul valore che ogni cittadino attribuisce alla vita e sul rispetto che si vuole riconoscere a chi condivide con gli abitanti gli spazi della città.

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