La cattiva annata che ha causato un brusco calo nella raccolta delle olive, non ha fermato la “città dell’olio”, pronta a garantire una “due giorni” ricca di eventi. Sabato 23 e domenica 24 novembre: enogastronomia, cultura, artigianato e folklore faranno da padroni nella suggestiva cornice del centro storico del paese tra cantine aperte, esibizioni di gruppi folk e degustazioni di prodotti tipici. In particolare dell’olio extravergine, protagonista della manifestazione grazie alla qualità delle materie prime e alla particolare cura che i produttori locali dedicano alla realizzazione del prodotto.

Gli olivicoltori potranno partecipare al concorso provinciale “Su Giru ‘e s’Ollu” ed il vincitore avrà accesso alle finali regionali. Quest’anno ogni produzione olivicola sarà valutata in base ad un criterio organolettico.

Grande novità di questa edizione, la dodicesima, il gemellaggio con la regione Candia dell’isola di Creta con la presenza del suo governatore Kostagyparis. Il gruppo folk locale e quello musicale dell’isola greca si esibiranno il sabato e la domenica pomeriggio.

La domenica mattina si terrà, invece, un convegno in cui verranno illustrate le similitudini tra la comunità ilbonese e cretese dal punto di vista territoriale, degli usi e costumi  e dei prodotti tipici. Tra gli ospiti anche il gruppo folk di Ilbono, quello di Sinnai, il coro Montanesu di Baunei e le maschere di Fonni “Urthos” e “Buttudos”. Un trenino garantirà un suggestivo tour delle cantine aperte nelle quali si potranno gustare i vini locali.

Un’altra novità sarà il concorso fotografico legato alla manifestazione, curato da Elisabetta Loi, che premierà le foto migliori avvalendosi del  giudizio di una giuria tecnica e del meccanismo “like” di Facebook.

Il Comune di Ilbono, la Proloco, il Gruppo Folk e l’Associazione Scerì, principali attori coinvolti nell’organizzazione della manifestazione, auspicano che possa rinnovarsi il successo delle precedenti edizioni confermando così la qualità dei prodotti locali e il successo che riscuotono anche a livello mondiale.

Trascorrere una semplice giornata al mare al Poetto di Cagliari, un tempo simbolo di inclusione e socialità per tutti, oggi può trasformarsi in un vero e proprio lusso. Secondo un’analisi condotta da Adiconsum Cagliari, una famiglia di quattro persone può arrivare a spendere oltre 100 euro tra parcheggio, ombrelloni, lettini e servizi essenziali.

“È una cifra che rappresenta un ostacolo concreto all’accessibilità di un bene pubblico che, per vocazione e tradizione, dovrebbe restare alla portata di tutti”, denuncia l’associazione dei consumatori.

I rincari più evidenti riguardano il parcheggio, la cui tariffa giornaliera è passata dai 5 euro del 2024 ai 14 euro attuali per una sosta di 10 ore: un incremento del 180%. A questo si aggiungono i costi per i servizi balneari: il noleggio di due ombrelloni e quattro lettini raggiunge una media di 54 euro al giorno.

Completano il quadro altre spese accessorie ma frequenti: docce a pagamento, bottigliette d’acqua, snack e gelati incidono per circa 20-30 euro, mentre una pausa pranzo in uno dei chioschi può comportare un esborso aggiuntivo di 30-40 euro. Il totale per una giornata “standard” si attesta quindi tra i 100 e i 120 euro, senza che vi sia stato, come evidenzia Adiconsum, un miglioramento significativo dell’offerta di servizi rispetto agli anni precedenti.

“Il Poetto è sempre stato il mare di tutti – sottolinea Simone Girau, presidente di Adiconsum Cagliari – il luogo dove il direttore di banca faceva il bagno accanto all’operaio. Oggi i costi aumentano, ma i servizi restano invariati. Così si esclude chi non può permetterselo”.

L’associazione chiede trasparenza sulle tariffe, una maggiore attenzione al valore sociale del litorale, regole più chiare nella gestione delle aree pubbliche e un ripensamento complessivo sull’accessibilità del Poetto, per evitare che un luogo simbolo dell’identità cittadina diventi appannaggio di pochi.