Il pomeriggio di sabato 22 dicembre si è rivelato davvero speciale per i piccoli degenti ricoverati nel reparto pediatria dell’Ospedale di Lanusei Nostra Signora della Mercede. Il Natale ogliastrino si è difatti tinto, quest’anno, dei colori della solidarietà grazie ad un’ iniziativa promossa da alcune ragazze dell’Azione Cattolica della parrocchia di Stella Maris. Accompagnate da due educatrici e da volontari della zona, queste giovani ragazze hanno deciso di vestire i panni di Babbo Natale e dei suoi elfi per un giorno. Obiettivo: portare piccoli doni e una ventata di allegria ai bimbi che purtroppo trascorreranno le feste tra le mura ospedaliere. Racconta Sara Corda, diciassettenne sempre attenta al prossimo: “E’ stata una bellissima esperienza, certamente da ripetere. I nostri buffi e colorati abiti e i regali hanno strappato un sorriso a tutti: bambini, genitori e membri dello staff sanitario. L’entusiasmo di tutti era palpabile e contagioso. Il Natale è un periodo dell’anno molto particolare, magico: è stato davvero stupendo offrire un momento di gioia e spensieratezza ai bimbi ricoverati e ai lori cari, vedendoli dimenticare per qualche istante le preoccupazioni relative alla malattia e alle cure mediche. La loro gioia è stata un grande dono di Natale anche per noi. Un grazie di cuore a tutti coloro che si sono messi in gioco per questa buona causa e a tutti i commercianti di Tortolì-Arbatax per averci fornito gratuitamente i giochi da portare ai piccoli pazienti di Lanusei”. Un piccolo grande gesto che ci parla degli ogliastrini di cuore e di come a volte, con impegno e premura, sia semplice far filtrare un raggio di luce nei cuori dei piccoli pazienti.

Andrea Tidu, 27 anni, ha usato un coltello da cucina con una lama di 20 centimetri per infliggere un colpo mortale alla madre, Maria Dolores Cannas, 57 anni, nella loro residenza familiare situata in via Monte Genis, a Sinnai.

Un singolo e fatale fendente durante un acceso litigio nel pomeriggio di ieri.

Le circostanze precise che hanno condotto a tale tragico evento rimangono ancora incerte: il giovane, assistito dall’avvocato Roberto Zanda, ha scelto di mantenere il silenzio dinanzi al magistrato e ai carabinieri, sfruttando il suo diritto di non rispondere e senza fornire alcuna spiegazione sul motivo del suo gesto omicida.

Le indagini sull’accaduto sono condotte dalla compagnia dei carabinieri di Quartu, sotto la guida del capitano Michele Cerri. Nel frattempo, il ventisettenne è detenuto nel carcere di Uta.