Una facciata alta oltre 30 metri e un cuore millenario: dove si trova questa cattedrale meravigliosa?

È un gigantesco libro di pietra che racconta quasi duemila anni di storia, scavando fino all’epoca romana. Scopriamolo insieme
Nel cuore di Sassari c’è una chiesa che non passa inosservata. A prima vista ti abbaglia con la sua facciata barocca alta oltre 30 metri – la più imponente dell’isola – un vero e proprio sipario di pietra ricamato di statue, colonne, archi e santi che sembrano osservarti dall’alto. Ma è solo l’inizio: la Cattedrale di San Nicola è molto più di una bella facciata. È un gigantesco libro di pietra che racconta quasi duemila anni di storia, scavando fino all’epoca romana.
Sotto l’attuale abside, infatti, si celano i resti di un edificio romano e di una chiesa paleocristiana, visibili ancora oggi. Poi venne il romanico pisano del XIII secolo, quando la chiesa fu ricostruita e divenne l’unica parrocchia di Sassari. Nel 1441, con il trasferimento della sede vescovile da Porto Torres, San Nicola fu trasformata in cattedrale e rivoluzionata in stile gotico-catalano. Ma le trasformazioni non finirono lì: tra Sei e Settecento arrivò il barocco, con la spettacolare facciata e una cupola semisferica degna di una basilica romana.
Il campanile, un curioso mix di romanico alla base e ottagonale settecentesco in cima, svetta sul lato sinistro. Ai suoi piedi spuntano doccioni gotici che sembrano usciti da un film medievale. Ma è dentro che si nascondono le vere sorprese: un’unica navata con volte a crociera, otto cappelle, affreschi, pale d’altare, sculture in marmo e un pulpito neoclassico scolpito con i quattro evangelisti. Una delle cappelle ospita addirittura il mausoleo di un principe di casa Savoia, Placido Benedetto, scolpito nel 1807 da Felice Festa.
Nel presbiterio, sopraelevato e protetto da una balaustra di marmo, spicca l’altare maggiore del 1690, con la preziosa Madonna del Bosco, tavola del Trecento di scuola senese. Ma il dettaglio forse più curioso si trova proprio dietro: un piccolo sacello un tempo custodiva le reliquie di Sant’Antioco di Torres, patrono dell’antica diocesi, ritrovate nel 1614 in una sepoltura decorata e nascoste lì come un segreto.
Tanti stili, tanti secoli, tante storie: la Cattedrale di San Nicola non è solo un edificio religioso, ma un labirinto di epoche e misteri. Ogni volta che la si visita, qualcosa di nuovo viene fuori. Basta alzare lo sguardo. O guardare sotto l’altare.
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