In Sardegna c’è una costruzione enorme in mezzo al nulla che sembra un castello ma serviva a tutt’altro: di cosa si tratta?

Alta, severa, con merli da castello e proporzioni da cattedrale, non è né l’uno né l’altra. Non serve a celebrare il sacro, né a difendere nulla. Scopriamo insieme di cosa si tratta
Nel mezzo di un altopiano deserto, lontano da strade trafficate e paesi abitati, sorge una costruzione che sembra uscita da un sogno — o da un errore di prospettiva. Alta, severa, con merli da castello e proporzioni da cattedrale, non è né l’uno né l’altra. Non serve a celebrare il sacro, né a difendere nulla. È il relitto di un’epoca industriale in cui persino un pozzo minerario poteva trasformarsi in un’opera visionaria.
La struttura, oggi vuota e silenziosa, fu progettata da un ingegnere che decise di darle un’impronta architettonica insolita per la sua funzione. Era il cuore di un sistema estrattivo imponente, capace di sollevare dai sotterranei il minerale che alimentava l’economia del territorio. Ma ciò che oggi sorprende è la sua presenza: massiccia, teatrale, piantata in un paesaggio dove non dovrebbe esserci nulla del genere.
La si raggiunge solo a piedi, seguendo un sentiero che serpeggia tra ruderi e antiche tracce minerarie. L’arrivo è un impatto: la struttura si staglia netta contro il cielo, come se fosse stata lasciata lì da un’altra epoca o da un’altra civiltà. Un oggetto architettonico fuori scala, fuori luogo, fuori tempo.
Ringraziamo gli amici di Sardegna Abbandonata per le preziose informazioni e le fotografie.

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