Detti e modi di dire sardi: “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”, volere l’uovo la gallina e i soldi

"Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali": quando l’ingordigia supera anche la fame.
Detti e modi di dire sardi: “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”, volere l’uovo la gallina e i soldi.
“Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali”: quando l’ingordigia supera anche la fame.
Tra i detti sardi più goduriosamente spietati e irresistibilmente veri, “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali” si merita un posto d’onore, perché fotografa con chirurgica precisione una delle categorie umane più fastidiose: quella dei pretenziosi cronici, degli insaziabili, dei professionisti del “non mi basta mai”, gente che non solo vuole l’uovo (che già sarebbe qualcosa), ma pure la gallina intera, possibilmente viva, giovane e pronta a sfornare altre uova fresche ogni mattina, e non contenti… esigono anche i soldi in cambio. Roba da manuale di psicologia dell’accumulo patologico. Questo antico modo di dire, custodito con cura nella tradizione orale isolana, è il colpo di fioretto che si lancia – spesso con un sorriso ironico e un sopracciglio alzato – verso chi ha fatto del capriccio un mestiere e della pretesa un diritto acquisito. Perché, diciamolo, capita di incontrarli: quelli che, davanti a un’offerta, anziché apprezzare, rilanciano; che quando li aiuti ti fanno venire il dubbio di averli solo sfiorati; quelli che non solo ti chiedono il favore, ma vogliono anche che tu lo faccia sorridendo, magari ringraziandoli pure. “Bolli s’ou, sa pudda e s’arriali” è il promemoria sardo per ricordare che no, non si può avere tutto, e soprattutto non gratis. Il detto affonda le sue radici nel tempo in cui la moneta corrente era il “Reale” – s’arriali, per l’appunto – introdotto nel periodo della dominazione spagnola e sopravvissuto sotto quella piemontese, a testimonianza che certe pretese erano già note secoli fa, e che la fame di avere tutto senza rinunciare a niente è vecchia quanto il mondo. Ma la genialità del proverbio sta nel suo equilibrio tra comicità e verità: chiunque l’abbia detto la prima volta, probabilmente aveva appena avuto a che fare con un parente, un vicino o un compare che si comportava proprio così – e, scommettiamo, l’ha fatto con quella tipica espressione sarda tra l’infastidito e il divertito.

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