La giornata tipo di una persona in epoca nuragica

Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, come era la giornata tipo di una persona tremila anni fa? Proviamo a rappresentarla mentalmente.
La giornata tipo di una persona in epoca nuragica.
Immaginiamo di tornare indietro nel tempo, come era la giornata tipo di una persona tremila anni fa? Proviamo a rappresentarla mentalmente.
Durante il periodo nuragico, la vita quotidiana di una persona nel villaggio era scandita dai ritmi della natura e delle attività agricole e artigianali. Immaginiamo di seguire una giornata tipo di un uomo nuragico, forse un artigiano o un agricoltore, immerso nella routine della comunità attorno alla struttura di Su Nuraxi a Barumini.
Alba – Intorno alle 6:00
Il primo chiarore del giorno filtra nella sua capanna, e il nostro protagonista si sveglia al suono degli uccelli. La sua casa è una costruzione circolare con mura spesse di pietra e un tetto di frasche e legname, progettata per resistere ai venti e ai cambiamenti climatici della Sardegna. Si alza e controlla il focolare al centro della stanza, dove la cenere della sera precedente conserva ancora un po’ di calore. Aggiunge legna per ravvivare le braci e, in pochi minuti, il fuoco riscalda l’ambiente.
Inizia la giornata con una colazione frugale, un pezzo di pane d’orzo, probabilmente preparato la sera prima dalla moglie o dalla madre. Mangia insieme a una manciata di fichi secchi o un po’ di formaggio di pecora, un alimento fondamentale nella dieta del periodo. Dopo aver raccolto un piccolo sacchetto con utensili da lavoro e una brocca d’acqua, esce dalla capanna e si dirige verso il centro del villaggio.
Mattina – 7:00 – 10:00
Al centro del villaggio si erge il nuraghe, una torre massiccia che non solo rappresenta il potere della comunità, ma funge anche da punto di osservazione e rifugio. Qui il nostro protagonista incontra altri uomini del villaggio, con cui discute brevemente i lavori della giornata. È tempo di andare verso i campi fuori dal villaggio, dove inizia a lavorare nella coltivazione di cereali e legumi, accompagnato da altri agricoltori.
Durante le prime ore, si concentra sul dissodare il terreno con semplici strumenti in legno e pietra. Ognuno conosce a fondo il proprio compito, e il lavoro procede in silenzio, interrotto solo da brevi conversazioni sui raccolti e sul bestiame.
Tarda Mattinata – 10:00 – 13:00
Verso la tarda mattinata, il nostro protagonista si reca presso un’area del villaggio dedicata alla lavorazione dei metalli. Qui alcuni artigiani stanno creando strumenti agricoli e armi in bronzo. Gli abitanti di Barumini infatti possiedono una buona conoscenza della metallurgia e riescono a produrre armi e strumenti di alta qualità, indispensabili per la caccia e la difesa del villaggio. Il nostro protagonista partecipa a queste attività, aiutando a modellare piccoli oggetti e utensili.
Pranzo – 13:00 – 14:00
All’ora di pranzo, il lavoro si ferma, e gli abitanti si riuniscono per mangiare insieme. La comunità si raccoglie attorno a un’ampia area vicino al nuraghe, dove si svolgono molti pasti comunitari. Pranza con un pasto semplice: forse una zuppa di lenticchie o ceci con pane fresco, e un po’ di carne conservata, servita in ciotole di terracotta. Le conversazioni ruotano attorno alla stagione, alla caccia e agli animali, ma anche agli eventi familiari e ai bambini.
Pomeriggio – 14:00 – 17:00
Dopo il pranzo, alcuni tornano nei campi, ma il nostro artigiano si reca al torrente vicino, dove raccoglie acqua e la porta al villaggio per usarla nelle lavorazioni. Nel pomeriggio, partecipa alla produzione di ceramiche, creando vasi e recipienti utilizzati per conservare il cibo e l’acqua. La lavorazione della ceramica è un’arte tramandata di generazione in generazione, e il nostro protagonista è abile a modellare e decorare i manufatti con disegni semplici ma distintivi.
Tardo Pomeriggio – 17:00 – 19:00
Sul far della sera, torna a casa e si dedica alla cura degli animali. La capanna della famiglia ospita pecore e capre, una fonte preziosa di latte, carne e lana. I bambini del villaggio corrono per le stradine in pietra, giocando sotto lo sguardo delle madri che, sedute fuori dalle capanne, si dedicano alla filatura della lana e alla preparazione della cena.
Cena – 19:00 – 21:00
Al tramonto, il villaggio si raccoglie per la cena. La comunità si riunisce nuovamente attorno al nuraghe, dove si raccontano storie e leggende tramandate dagli anziani. Il nostro protagonista mangia una zuppa di verdure e carne, accompagnata dal pane d’orzo. La serata è un momento di riposo e condivisione, in cui i membri più anziani raccontano storie di battaglie e di spiriti, aggiungendo un tocco di magia alla serata.
Notte – 21:00 in poi
Al calare della notte, la famiglia si ritira nelle proprie capanne. La giornata si conclude con i riti serali: il fuoco viene spento lentamente, e il nostro protagonista si stende sulla stuoia, accanto alla famiglia, riposandosi in vista delle fatiche del giorno successivo. Il buio avvolge il villaggio di Barumini, interrotto solo dal chiarore delle stelle e dal fuoco centrale del nuraghe, che resta acceso a simboleggiare la forza e la protezione della comunità.

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