La città di Cagliari in festa per celebrare un prezioso gioiello: Ignazia Maxia, la nuova centenaria. Nata nel 1924 nel cuore del quartiere di Stampace, Ignazia custodisce un secolo di storia.

Accanto a Marcello Pigliacampo, il suo compagno di vita, Ignazia ha costruito un legame indissolubile con la sua famiglia, attraversando con coraggio e determinazione i periodi difficili che hanno segnato la sua giovinezza e la storia italiana.

Dotata di un cuore generoso e di una grinta inarrestabile, la nuova centenaria cagliaritana ha dedicato la sua vita alla famiglia, mostrando una sensibilità e una compassione straordinarie anche verso le persone meno fortunate. Il suo sorriso contagioso e la sua allegria travolgente hanno reso ogni momento condiviso con lei un’occasione di festa e di gioia.

Oggi, oltre all’amore dei suoi dieci figli, conta anche sull’affetto di ben 22 nipoti e 9 pronipoti.

Amante della musica e del ballo, Ignazia ha danzato al ritmo della vita, trasmettendo la sua positività ad ogni membro della sua numerosa e affiatata famiglia.

Conosciuta in famiglia affettuosamente come “Ignazia argento vivo”, è diventata un’icona nella comunità della vecchia Cagliari, una presenza luminosa che ha toccato il cuore di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di conoscerla.

Oggi, circondata dall’amore e dalle cure della sua adorata figlia Marcella, Ignazia continua a irradiare gioia e vitalità, dimostrando che la vera età è quella del cuore, e che il suo è ancora pieno di amore, di risate e di gioia di vivere.

La sua presenza è un faro di speranza e di serenità per tutta la famiglia, un esempio vivente di amore, coraggio e brio. Cagliari si inchina davanti a questa meravigliosa donna, la nostra cara Ignazia, augurandole ancora tanti anni di felicità e di benessere, circondata dalla sua bellissima famiglia.

In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.

Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.

Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.