«In un mondo sempre più frenetico, dove spesso non si ha tempo per fare niente, prendersi cura di se stessi significa fermarsi un attimo e dedicare del tempo a noi, anche se solo per eseguire una routine skincare o per sottoporci ad un trattamento estetico. Il benessere mentale è strettamente correlato con la cute ed i suoi annessi ed è ad oggi una delle cose più importanti di cui dovremmo prenderci cura. Se non stiamo bene mentalmente, non staremo mai bene in nessun posto e con nessuno.»

Sì, perché riuscire a ritagliare negli impegni della giornata un momento per dire “ehi, ci sono, io sono importante e ho bisogno di ricaricare le batterie” è fondamentale per il benessere mentale: lo sa bene la dottoressa Eleonora Peralta, esperta di cute e derma. La 28enne sassarese, con una laurea in Farmacia e un Master di II livello in Scienza e Tecnologia cosmetiche, è sempre in prima fila per continuare ad aggiornarsi, accumulando corsi nel campo della dermocosmesi. «È un campo in continuo sviluppo dove non si smetterà mai di studiare e dove bisognerebbe aggiornarsi di continuo.»

Farmacista, abbiamo detto, e anche consulente dermocosmetica: «Studio e analizzo lo stato di salute della pelle e dei suoi annessi cutanei (capelli e unghie) attraverso un’attenta analisi conoscitiva della paziente a cui segue un’analisi più approfondita con l’utilizzo dello skin dectetor, un macchinario che consente di conoscere e studiare lo stato di salute della pelle ed i suoi annessi in superficie e in profondità» spiega. «In questo modo identifico le esigenze specifiche per ogni persona a cui segue un protocollo adatto.»

Una passione, la sua, più che un mestiere. Anzi, quasi una missione: quella di aiutare gli altri a trovare, tramite la pelle, anche un equilibrio interiore. Si sa: corpo e mente vanno di pari passo, si prendono per mano, e spesso il percorso per sentirsi bene – come abbiamo detto – passa anche dal come ci si vede, dal come ci si prende cura del proprio corpo, scrigno dell’anima.

La Peralta del resto fin da bambina è sempre stata attenta a questi punti. «Ho sempre avuto, fin da piccola, la passione per la dermocosmesi, ma non solo, sono sempre stata attenta a capire come prendermi cura di me stessa e come poter raggiungere il benessere interiore ed esteriore» racconta. «Così, ho iniziato, grazie alla mia curiosità, ad informarmi su come trattare adeguatamente la pelle, i capelli, le unghie, quali fossero i prodotti cosmetici adatti per ogni esigenza, quale fosse l’alimentazione corretta per stare in salute con lo scopo di capire come raggiungere il benessere a 360°. Questo perché con il tempo, con l’esperienza e con i miei studi mi sono resa conto che mente e cute sono strettamente correlate tra di loro. Ho imparato e appurato che la nostra pelle e non solo risente delle nostre problematiche interiori e nello stesso tempo le problematiche della nostra pelle possono influenzare il nostro IO. Con il tempo mi sono poi resa conto che prendermi cura degli altri così come ho sempre fatto con me stessa mi faceva sentire bene ed è così iniziato il mio lavoro come consulente dermocosmetica.»

I vantaggi dell’essere una farmacista cosmetologa sono tanti, la 28enne infatti può prendersi cura dei pazienti a tutto tondo: «Posso trattare il benessere di un paziente a 360° e in maniera molto attenta grazie alla conoscenza delle interazioni tra i cosmetici e i farmaci, delle varie patologie della cute, degli alimenti che possono apportare benessere alla cute e al capello e poter consigliare eventuali integratori come coadiuvanti del trattamento topico. Penso però che il mio punto forte principale sia dovuto alla forte passione che mi lega al mio lavoro.»

Poco conosciuta, la cosmetologia è destinata a un boom, del resto è – per riprendere le parole della dottoressa – “quella coccola di cui tutti abbiamo bisogno”.

«La cosmetologia è un campo sicuramente molto vasto, il mercato è davvero ampio ma penso che ci sia spazio per tutti, perché ognuno con le proprie idee, la propria creatività e le proprie conoscenze può dare vita a diversi e unici brand cosmetici» sottolinea. «Anche i servizi che vengono offerti nell’ambito della cosmetologia sono sempre in crescita e sempre più innovativi grazie anche allo sviluppo di un’apposita tecnologia: parliamo di macchinari che permettono un’analisi approfondita della pelle ed i suoi annessi cutanei. Inoltre, penso che sia un settore sempre più in crescita: la routine della skincare sta aumentando sempre più nelle persone.»

Conoscendo nel dettaglio l’INCI di ogni cosmetico (tutti i suoi ingredienti e come questo viene formulato), la dottoressa Peralta conosce esattamente le formulazioni adatte ad ogni tipologia di pelle e gli attivi specifici per ogni esigenza e problematica: «Questo mi consente di essere una skin specialist, ossia, una specialista della pelle.»

E l’obiettivo: be’, è prendere per mano i pazienti in quello che è un percorso per la riscoperta di sé, per un benessere che deve essere assoluto.

«Il mio obiettivo è quello di prendermi cura degli altri con lo scopo di poter far sentire ognuno a proprio agio con sé, lavorando sulla consapevolezza delle proprie problematiche e imperfezioni e sulla modalità più corretta di trattamento, senza che questo diventi uno stress, ma al contrario deve essere un modo per sentirsi meglio. E chissà,» chiude con un auspicio che speriamo sia vicino alla realizzazione «se un giorno riuscirò a realizzare il mio sogno. Vorrei raggiungere questo obiettivo attraverso una mia linea cosmetica, con trattamenti da me studiati e realizzati per ogni esigenza.»

Che siano benedette le professioni condotte con questa passione perché alla fine sarà sempre il fuoco dentro, quel mettere tutti noi stessi in un obiettivo e in un sogno, a salvare il mondo.

https://www.instagram.com/dr.eleonora_lacosmetologa?igsh=bGVpNHFiaXQ4emd4

Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.

Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.

A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.

Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.

Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.

Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.