Sfuma il sogno dell’Oscar per il sardo Simone Coco, re degli effetti speciali

La statuetta è andata a un altro film ma per questo grande talento sardo Coco resta la soddisfazione di essere arrivato alla nomination con due filmoni come Napoleon e Mission Impossible
Un sardo di grandissimo talento era in corsa per aggiudicarsi ben due Oscar per i migliori effetti speciali creati per Napoleon e Mission Impossible – Dead Reckoning Part One, entrambi in lizza per la statuetta (in gara con Godzilla: Minus One, The Creator e Guardian of the Galaxy Vol. 3).
Simone Coco, nella sua ricerca per entrare nel settore, scopre gli Escape Studios di Londra e, data la sua passione per disegno e pittura, decide di iscriversi al loro corso di compositing. Dopo aver completato il corso, Escape Studios lo inserisce per un breve periodo ai Rushes Post-production a Soho, Londra, che inaspettatamente si estende a una gratificante posizione di tre anni.
Qui stringe contatti e, alla fine, con un gruppo di colleghi fondano il dipartimento TV DNEG. Dopo sette anni passa, nel 2019, all’attuale ruolo di supervisore VFX (effetti visivi, Visual Effects) con ILM, Industrial Light & Magic una delle più famose ed importanti aziende nel campo degli effetti speciali digitali, oggi parte della più ampia Lucasfilm, sussidiaria di The Walt Disney Company.
La statuetta – nella cerimonia tenutasi ieri – è però andata al film del regista Yamazaki Godzilla Minus One.

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Dalla Sardegna agli USA: cellule staminali da sangue cordonale salvano un bimbo americano

Una donazione partita da Cagliari ha permesso un trapianto cruciale a Cincinnati.
Un lungo viaggio intercontinentale, da Cagliari a Cincinnati, ha segnato la speranza di vita per un bambino statunitense di appena un anno, affetto da una rara patologia genetica. Protagoniste di questa storia sono un’unità di cellule staminali da sangue cordonale, prelevata in Sardegna e utilizzata con successo per un trapianto salvavita negli Stati Uniti.
Il prelievo, come riporta il quotidiano L’Unione Sarda, è avvenuto lo scorso aprile presso la Banca del Sangue Cordonale (BSC) dell’Arnas Brotzu, guidata dal dottor Mauro Carta. L’unità è stata spedita al Centro Trapianti di Cincinnati, dove è stata impiegata nel trattamento del piccolo paziente. L’intervento, reso possibile grazie alla collaborazione tra la struttura cagliaritana e il registro americano NMDP (National Marrow Donor Program), è stato coordinato con il supporto del Registro Italiano Donatori di Midollo Osseo (IBMDR).
La donazione, frutto della generosità di una famiglia sarda, ha avuto un esito positivo, senza complicanze rilevanti nel decorso post-operatorio. Un gesto semplice ma straordinario, che ha permesso di trasformare quello che spesso viene scartato – il sangue contenuto nel cordone ombelicale – in una risorsa preziosa per la medicina. Le cellule staminali ematopoietiche contenute nel cordone ombelicale rappresentano oggi una valida opzione per il trattamento di numerose patologie, in particolare nel campo dell’onco-ematologia pediatrica.

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