Ormai sentiamo parlare di energia ogni giorno e soprattutto in questo momento storico, in cui i rincari sono sempre dietro l’angolo, scegliere il giusto fornitore a cui affidarsi è davvero indispensabile. L’energia è un bene primario, ma la complessità del mercato energetico rende questa decisione tutt’altro che scontata. In questo scenario, spicca Energit, un’azienda nata in Sardegna e attiva da oltre 20 anni, che si distingue per il suo approccio innovativo che va ben oltre il concetto tradizionale di risparmio energetico. In vista dell’apertura delle candidature lavorative per l’anno 2024 per le figure di tecnico commerciale e consulente, siamo stati nello loro sede di Via Edward Jenner di Cagliari per saperne qualcosa in più.

La prima cosa che ci viene fatta notare è che Energit offre un punto di riferimento non solo come fornitore di energia, ma come partner attivo nell’ottimizzazione dei consumi, con l’obiettivo di aiutare i suoi clienti a trasformare l’energia in un investimento mirato. Ma come è possibile? La risposta a questa domanda è racchiusa nel concetto di “efficienza energetica”: mentre molti si concentrano sul risparmio energetico, Energit promuove un approccio che mira a ottenere di più dagli stessi consumi, studiando caso per caso la situazione di ogni cliente e prendendo in considerazione anche e soprattutto le sue abitudini, al fine di studiare una soluzione su misura.

Ma l’approccio di Energit all’efficienza energetica non si limita al singolo consumatore. Al contrario, l’azienda abbraccia una visione più ampia, volta a creare valore economico, sociale e ambientale per l’intera comunità energetica. In un’epoca in cui la sostenibilità è al centro delle priorità globali, Energit si impegna a trasformare il concetto di fornitura energetica da semplice servizio a motore di miglioramento della qualità di vita. In questo scenario troviamo il modello della comunità energetica,  in cui il cliente non è più semplicemente un fruitore passivo di energia, ma diventa un operatore attivo del mercato. L’efficienza energetica diventa uno strumento per migliorare il modo in cui viviamo, lavoriamo e interagiamo con l’ambiente circostante ed Energit si propone di guidare questa trasformazione, dimostrando che ridurre la bolletta energetica può essere solo l’inizio di un percorso più ampio verso una vita più sostenibile e appagante.

Tutto questo è possibile grazie ad un altro caposaldo di Energit: il concetto di sinergia. La sinergia è la chiave che permette di unire le forze e ottenere risultati positivi attraverso la complementarietà delle competenze che si riflettono anche sul territorio. E proprio a questo proposito sono fondamentali le partnership con società locali, come quella in corso con il Cagliari Calcio e con le scuole per il progetto alternanza scuola-lavoro. Queste iniziative rappresentano un investimento nel futuro della gioventù sarda e ci dimostrano l’importanza del legame tra Energit e la Sardegna. Non è un caso, infatti, che l’azienda desidera rimanere radicata in Sardegna, costruendo un rapporto fiduciario duraturo con i cittadini, rafforzando il tessuto economico locale e creando nuove opportunità di sviluppo.

L’approccio sinergico si riflette anche nella relazione con i clienti: ascoltando attentamente le loro esigenze e offrendo soluzioni sartoriali adatte, il team di Energit ha l’obiettivo di migliorando così la qualità complessiva dell’esperienza energetica di ogni cliente. 

Ed è proprio questa visione condivisa da tutto il team aziendale, quella che Energit ricerca anche nei futuri talenti che entreranno a far parte dell’azienda. Con l’arrivo del nuovo anno, infatti, si aprono anche le candidature per diverse figure professionali, come quella del consulente e del tecnico commerciale. Energit promuove un ambiente di lavoro in cui l’innovazione e la diversità di prospettive sono apprezzate e incoraggiate, ecco perché l’azienda affianca i neo consulenti energetici, fornendo tutte le risorse necessarie per eccellere nel loro ruolo attraverso una vera e propria Academy. Un’occasione per formarsi e apprendere nuove skills su un settore in continuo sviluppo .

Sardi famosi: l’attore cagliaritano Amedeo Nazzari, super divo del cinema italiano.

Salvatore Amedeo Carlo Leone Buffa, in arte Amedeo Nazzari, nato a Cagliari il 10 dicembre del 1907 prese il nome di suo nonno per sfondare nel mondo dello spettacolo.

Nacque in via Caprera, in una casa che poi fu abbattuta agli inizi degli anni Cinquanta.

A Cagliari gli è stata dedicata la piazza davanti al Teatro Lirico, nel Parco della Musica.

Suo padre era proprietario di un pastificio (aveva diversi mulini) ed era una persona benestante, sua madre figlia del presidente della corte d’appello di Cagliari. Il piccolo Amedeo ha solo sei anni quando suo padre muore e la madre si trasferisce con lui e le sorelle a Roma.

Dopo il collegio dai salesiani e gli studi di ingegneria, abbandonati prima della laurea, passa al teatro, sua grande passione fin dalle prime recite scolastiche. L’esordio da professionista avviene nel 1927.

Nel 1935 viene notato da Elsa Merlini, che gli offre una parte nel film che sta per girare. Il film, Ginevra degli Almieri, non sarà un successo, e Nazzari tornerà al teatro. Ancora una volta sarà un’attrice, Anna Magnani, a notarlo soprattutto per la prestanza fisica e ad imporlo nel cast di Cavalleria (1936). Ancora un film in divisa sarà nel 1938 il suo secondo successo di pubblico: Luciano Serra pilota, sempre con la regia di Alessandrini. Iniziano a fioccare le offerte e il suo volto è sempre più conosciuto.

Nel 1941 alla Mostra di Venezia vince la futura Coppa Volpi per il film Caravaggio, pittore maledetto.

Sempre in quell’anno il celebre La cena delle beffe lo consacra definitivamente come “divo” del cinema. Il film, diretto da Alessandro Blasetti, è un dramma in costume che si svolge nella Firenze dei Medici.

Lavorerà con Alberto Lattuada e con Anna Magnani come co-protagonista, nel 1957 viene scelto da un Federico Fellini ormai affermato, per recitare in Le notti di Cabiria un ruolo di divo in decadenza.

Sempre nel 1957 Nazzari sposa Irene Genna, attrice italo-greca, da cui un anno più tardi nascerà la figlia Maria Evelina. Dopo oltre vent’anni di successi, nei ’60 arrivano le prime delusioni: la più grande è il ruolo del principe Salina nel Gattopardo di Visconti, proposto a lui, ma che va poi a Burt Lancaster per ottenere finanziamenti da una casa di produzione americana.

In Italia si apre la stagione d’oro della commedia all’italiana, ma salvo qualche sporadica eccezione, Nazzari si rifiuta di interpretare questo tipo di copioni. Nazzari muore a Roma il 7 novembre del 1979.