Quartu, malore per un autista dell’autobus: esce fuori strada e abbatte due semafori

Tragedia sfiorata a Quartu. Il veicolo ha travolto un semaforo e alcune piante prima di finire la sua corsa in un prato contro un albero.
A Quartu questa mattina è stata sfiorata una tragedia quando un autobus è uscito di strada a causa di ciò che sembra essere un malore dell’autista.
Il veicolo ha travolto un semaforo e alcune piante prima di finire la sua corsa in un prato contro un albero.
L’autista ha perso conoscenza vicino ad un attraversamento pedonale e su una strada molto trafficata di auto. Gli operatori del 118 sono intervenuti prontamente per soccorrere l’autista che è stato trovato accasciato sul volante ma si è presto ripreso.
Sull’incidente sono intervenuti anche la polizia municipale per i rilievi di legge e i vigili del fuoco per garantire la sicurezza della zona.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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