Il Maroccolario spiegato ai Dorgalesi: la leggenda della musica italiana ritorna in Sardegna.
Gianni Maroccolo ritorna nell’Isola: Giuseppe Pionca presenta a Dorgali l’opera dedicata a uno dei più grandi musicisti italiani degli ultimi 45 anni.
Gianni Maroccolo ha un legame speciale con la Sardegna. Qui, quello che viene considerato uno dei più grandi bassisti (e non solo) della musica leggera italiana, ha trascorso parte dell’infanzia (ha vissuto a Jerzu e Sinnai con la famiglia), qui è ritornato a più riprese, a intensificare nel tempo i suoi legami artistici e a prendersi il giusto tributo. Perché il “Maroccolario”, il “Registro Audio 1980-2022” curato dal cagliaritano Giuseppe Pionca, è il meritato riconoscimento, un premio, un omaggio della terra d’adozione (che con la sua natura selvaggia e le sue genti ha influenzato notevolmente il suo personale cammino umano ed artistico) per uno dei più importanti e prolifici protagonisti della Storia del Rock italiano degli ultimi 45 anni.
E dopo le presentazioni dello scorso anno (significative e sentite quelle di Cagliari e Ales), dopo le numerose date in tutta Italia, a un anno dall’uscita del Maroccolario, riecco l’ex Litfiba, in Sardegna per raccontarsi al numeroso e attento pubblico di appassionati di tutte le età che ha riempito la Sala Comunale di Dorgali (le foto sono di Pierangelo Deroma). L’evento, fortemente voluto dalla famiglia Sagheddu-Buttu e organizzato in collaborazione con Mousiké servizi per lo spettacolo, si è tenuto mercoledì scorso e ha visto la presentazione del monumentale vocabolario musicale pubblicato nel 2023 dalla Libri Aparte editore, pubblicato dopo diversi anni di accurate ricerche sugli sterminati materiali d’archivio e da collezione (per un totale di 1600 voci, 880 brani in studio, 132 dischi e colonne sonore suonate e oltre 350 collaborazioni diverse tra musicisti, tecnici, artisti, amici).
L’incontro è stato un affascinante viaggio musicale nel ricco e glorioso passato (Litfiba, CCCP, CSI, PGR, Marlene Kuntz, Timoria, Bandabardò, Diaframma, Üstmamò, Disciplinatha, Yo Yo Mundi, Beau Geste, Statuto, solo per citarne alcuni) del bassista, manipolatore del suono, arrangiatore, divulgatore, compositore, produttore artistico e discografico toscano.
Un viaggio che guarda anche ai nuovi progetti del futuro (come l’ultima opera teatrale “Nomadic” sulla biodiversità e le migrazioni umane e animali concepita insieme al filosofo Telmo Pievani e il nuovo disco appena ultimato con il musicista australiano Hugo Race).
Oltre alle curiosità e aneddoti legati all’esperienza e alle produzioni in gruppo (con frontman quali Piero Pelù, Giovanni Lindo Ferretti e Cristiano Godano) e da solista (come il disco multisolista ACAU, il progetto perpetuo ALONE e l’album/viaggio “Vdb23/nulla è andato perso” con Claudio Rocchi, Franco Battiato, Cristina Donà, Miro Sassolini e altri), si è parlato anche dell’indipendenza artistica e professionale di Maroccolo e del suo impegno umano e sociale che lo ha portato a schierarsi contro il genocidio del popolo palestinese firmando il manifesto “artisti e artiste per la pace a Gaza”. La chiacchierata, moderata da Giovanni Salis, ha visto la partecipazione dell’autore Giuseppe Pionca e dell’editore Andrea Salvi, ed è stata impreziosita dalla presenza di Gianni e Annalisa Sagheddu, che hanno reinterpretato diverse canzoni fra le più rappresentative dei gruppi dove ha militato Maroccolo, come la significativa “Guardali negli occhi” dei CSI tratta dal disco collettivo “Materiale Resistente” prodotto nel 1995 dal CPI (Consorzio Produttori Indipendenti) con l’ANPI e il Comune di Correggio in occasione del 50º della Liberazione d’Italia dal nazifascismo.
Il “Maroccolario” non è una semplice biografia ma un vocabolario musicale, un archivio enciclopedico di quasi 500 pagine, contenente tutte le produzioni di Gianni Maroccolo nei suoi primi 43 anni di attività nel campo musicale, dai primi demo inediti insieme ai Litfiba (1980) all’acclamato album “Illusion” di Edda. (2022).
Un lavoro titanico quella di Giuseppe Pionca, probabilmente il maggior esperto, collezionista ed estimatore dell’opera di Maroccolo. Un’inconsueta e “pazza” ricerca lo ha portato, dopo 6 anni di lavoro meticoloso, a stilare un’opera impressionante: il registro dettagliato delle produzioni che vedono Gianni Maroccolo in veste di bassista, musicista, tecnico e manipolatore del suono, arrangiatore, divulgatore didattico, compositore, ospite, collaboratore, produttore artistico e discografico. Come è stato detto “un libro dedicato a chi pensa di conoscere tutto di lui, e a chi non lo conosce”.
L’opera è quindi un censimento/catalogo di tutte le testimonianze sonore (dischi, canzoni, video…) in cui il classe 1960 si è trovato coinvolto. Nella struttura puntuale ed esaustiva tipica del catalogo si inseriscono talora note e curiosità: quindi aneddoti, pensieri, testimonianze, retroscena. Il Maroccolario è pubblicato dall’editore bergamasco Libri Aparte in due edizioni di pregio con copertina cartonata rivestita in tela stampata a caldo. Il progetto grafico è a cura di &1 lab. Pionca ha portato a termine un’impresa che ricorda – senza esagerazioni – quelle di Nicholas Pegg per David Bowie o di Mark Lewisohn per i Beatles: un oggetto di valore, qualcosa di tangibile, di toccabile, concreto, una perla rara nel marasma universale dell’ormai effimero mondo musicale italiano attuale.
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