Lo sapevate? Perché i ruderi della Torre spagnola di Carcangiolas si trovano in mezzo al mare?

La torre di Carcangiolas è ciò che resta di una struttura difensiva costiera medievale che si trova nel territorio di Quartu Sant'Elena. Attualmente, purtroppo dimenticata e abbandonata, è ormai un rudere e giace semidistrutta al Poetto, lungo la spiaggia, circondata completamente dall'acqua. Perché si trova in questo stato?
Lo sapevate? Perché i ruderi della Torre spagnola di Carcangiolas si trovano in mezzo al mare?
La torre di Carcangiolas è ciò che resta di una struttura difensiva costiera medievale che si trova nel territorio di Quartu Sant’Elena. Attualmente, purtroppo dimenticata e abbandonata, è ormai un rudere e giace semidistrutta al Poetto, lungo la spiaggia, circondata completamente dall’acqua. Perché si trova in questo stato?
La torre è citata dallo storico Giovanni Francesco Fara e dunque edificata prima del 1591, anno della sua morte. La struttura, in pietra calcarea e granito, era a forma tronco-conica. I resti della torre, crollata e riversa in mare, sorgono a poca distanza dalla battigia.
Dalla postazione della torre di Carcangiolas, riutilizzata durante l’ultimo conflitto mondiale, si possono avvistare in una giornata limpida, ad ovest, le torri di Mezza Spiaggia, del Poetto, di Sant’Elia e, ad est, quella di Cala Regina, con le quali interagiva, per il controllo del litorale dall’arrivo dei pirati saraceni e poi dei barbareschi.
La torre è parzialmente crollata il 23 dicembre 1979 alle ore 19 a seguito di una violenta mareggiata. Ancora oggi si discute sul suo recupero.
Come riporta Quartourismo, nella Descrizione Geografica della Sardegna del 1799, il geografo Giusppe Cossu descriveva così la torre di Carcangiolas: “La torre di Carcangiolas postata sopra una piccola rupe d’arena, rotonda verso mezzogiorno, dietro di aii distante un mezzo miglio trovasi lo stagno di Quarto”.
Quanto al suo nome – benché non caratterizzata, rispetto alle altre torri costiere, dalla denominazione territoriale in cui si trova – potrebbe invece rispecchiare una caratteristica ben precisa della zona: è possibile che possa derivare dalla traduzione campidanese del nome del calcatreppolo marino, una pianta dalle foglie spinose diffusa sul litorale e usata come erba officinale. È frequente nei luoghi aridi della zona mediterranea e submontana; si rinviene facilmente nei prati asciutti, lungo le strade e nelle zone rocciose, sui ghiaioni assolati, nei luoghi accidentati. Ideale per giardini alpini, per le zone costiere o mediterranee.
Erroneamente chiamata Torre di Mezza Spiaggia dal Casalis nel 1833 e da Evandro Pillosu nel 1957, il nome Carcangiolas trova conferma della sua denominazione nella “Pianta Topografica del Golfo di Cagliari colle sue vicinanze” realizzata da Gaetano Gandolfo e custodita nell’Archivio di Stato di Torino. La Torre di Mezza Spiaggia, invece, è situata sul litorale di Cagliari. Attualmente, nonostante sia stata vandalizzata più volte, resiste ancora a debita distanza dalla battigia.
Sempre secondo Quartourism, durante la seconda guerra mondiale, la torre di Carcangiolas venne trasformata in punto di osservazione mediante la costruzione di finestre ad asola lungo tutto il primo e unico piano di utilizzo. Dotata di postazione monoarma per fucile mitragliatore, fece parte del Caposaldo XIX di Carcangiolas dell’ “Arco di contenimento di Quartu”, costituito da postazioni di difesa in vista di uno sbarco alleato. Una sorte simile a quello che toccò al nuraghe Diana, trasformato con l’inserimento di una postazione di avvistamento in cima al mastio principale che ne alterò completamente l’aspetto.
Il sistema di comunicazione delle torri consisteva nell’accensione di fuochi a base di bitume, che avevano il preciso compito di segnalare il pericolo che proveniva dal mare. In questo modo sarebbe stato possibile preparare un adeguato sistema di controffensiva. La torre di Carcangiolas comunicava con quella di Sant’Andrea (ormai scomparsa), quella di Mortorio in località Is Mortorius (rudere) e con quella di di Foxi. Dalla postazione della torre di Carcangiolas si possono avvistare, ad ovest, le torri di Mezza Spiaggia, del Poetto, di Sant’Elia e, ad est, quella di Cala Regina. All’epoca la torre risultava a diverse decine di metri dal mare.
Lo scorrere dei secoli, l’erosione delle acque, degli agenti atmosferici e soprattutto il restringimento dell’arenile, segnano il lento declino della torre simbolo della spiaggia del Poetto quartese. A ridosso degli anni ’70, quando l’arenile si è già fortemente ritirato, la torre di Carcangiolas si trova inesorabilmente sempre più a ridosso delle acque, fino a risultare immersa per buona parte della sua struttura. A seguito della violenta mareggiata alle ore 19 del 23 dicembre 1979, la torre si rovescia per non alzarsi mai più, trasformandosi in un simbolo dell’abbandono. Con gli anni e i conseguenti danni dati dall’erosione, potrebbe perdersi per sempre una importante testimonianza di fortificazione spagnola del XVI secolo.
Sino agli anni Settanta la Torre di Carcangiolas era ancora in piedi nel litorale quartese del Poetto, e veniva presa d’assalto da scalatori provetti e tuffatori impavidi d’altri tempi. Adesso, nelle condizioni attuali, sembra davvero difficile riuscire a restaurare ciò che resta di questa antica struttura.

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