Lo sapevate? In epoca spagnola la Torre dell’Elefante venne utilizzata anche come carcere e alle sue porte venivano appese le teste mozzate dei prigionieri condannati a morte e decapitati nella vicina plazuela (l’attuale piazza Carlo Alberto), come monito per la popolazione.

Nel 1671 le teste del marchese di Cea, don Jayme Artal di Castelvì, di don Silvestro Aymerich, don Francesco Cao e don Francesco Portugues furono tagliate perché i nobili in questione furono ritenuti (secondo un processo sommario) implicati nell’omicidio del viceré Camarassa del 1668. Le teste degli ultimi tre furono svuotate e riempite di sale e tutte e quattro rimasero appese sulla Torre dell’Elefante all’interno di una gabbietta per 17 anni.

La casa del mercante Antioco Brondo, nell’odierna via Canelles, da cui partirono i sicari, fu rasa al suolo e lì venne sistemata una targa che ricorda l’omicidio e tuttora è possibile vedere.

Poco fa i Vigili del Fuoco del distaccamento di San Vito sono intervenuti sulla nuova Strada Statale 125, al chilometro 36, a seguito di un incidente stradale che ha coinvolto due automobili in uno scontro frontale.

La squadra ha messo in sicurezza il luogo dell’incidente e le vetture coinvolte, mentre gli occupanti sono stati soccorsi dal personale sanitario, arrivato con un’ambulanza.

Sul posto sono intervenute anche le forze dell’ordine per i rilievi e la gestione del traffico.

Le cause dell’incidente sono in corso di accertamento.