Evade dai domiciliari e gironzola furtivo per i reparti dell’ospedale di San Gavino: 51enne arrestato
Il personale medico e paramedico dell'ospedale aveva notato uno sconosciuto gironzolare all'interno dei vari reparti della struttura sanitaria, forse con l’intento di compiere dei furti
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Ieri sera a San Gavino Monreale, è giunta una richiesta di aiuto da parte di personale medico dell’ospedale “Nostra Signora di Bonaria”.
Il personale medico e paramedico dell’ospedale aveva notato uno sconosciuto gironzolare all’interno dei vari reparti della struttura sanitaria, forse con l’intento di compiere dei furti. I carabinieri hanno così proceduto all’arresto in flagranza di reato, per il reato di evasione, di un 51enne di Sanluri, disoccupato, noto alle forze dell’ordine, percettore tra l’altro del reddito di cittadinanza.
L’uomo, infatti, è risultato sottoposto alla misura della “detenzione domiciliare”, con facoltà di uscire dalla propria abitazione in orari precisi e solo all’interno del Comune di Sanluri.
L’arrestato è stato riportato presso la propria abitazione dov’è tornato al regime degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, fissata per oggi.
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La Sardegna nelle “Vite” di Plutarco: Caio Gracco e l’isola come teatro della storia

Plutarco non tratta la Sardegna come un luogo da descrivere nei suoi aspetti geografici o culturali. L’isola entra invece nella narrazione come spazio storico e politico, legato alle vicende di uno dei protagonisti più importanti della tarda Repubblica romana: Caio Gracco.
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Nella vasta opera delle Vite parallele, conosciuta semplicemente come Vite, Plutarco non tratta la Sardegna come un luogo da descrivere nei suoi aspetti geografici o culturali. L’isola entra invece nella narrazione come spazio storico e politico, legato alle vicende di uno dei protagonisti più importanti della tarda Repubblica romana: Caio Gracco.
Nella Vita di Caio Gracco, la Sardegna appare come una provincia dell’Impero romano attraversata da problemi amministrativi, tensioni sociali e difficoltà economiche, soprattutto nel settore agricolo e vitivinicolo. Questi elementi non vengono analizzati per sé, ma come parte di quel complesso sistema di rapporti tra Roma e le sue province che Plutarco osserva sempre attraverso le azioni degli uomini.
L’isola, in questo contesto, diventa il luogo in cui si misura il carattere di Gracco. Non è un semplice sfondo, ma uno scenario in cui emergono le sue virtù civili e morali. In un passo delle Vite, Plutarco racconta infatti:
«Mentre dunque Gaio era in Sardegna dava ogni prova di coraggio, e prevaleva di molto tra tutti i giovani nelle gare contro gli avversari e nei diritti per i sudditi e nell’affetto e rispetto verso il pretore; per saggezza e semplicità e per operosità superava anche i più anziani.»
Queste parole rivelano come la Sardegna fosse per Gracco un luogo di prova, dove egli si distinse non solo per valore militare, ma anche per il senso di giustizia, per la correttezza verso i sudditi e per il rispetto delle istituzioni. L’isola diventa così uno specchio delle tensioni dell’epoca e, allo stesso tempo, una palestra di formazione politica.
Plutarco, come in tutta la sua opera, non è interessato tanto alla descrizione dei luoghi quanto al carattere degli uomini. La Sardegna entra nelle Vite perché è qui che si svolgono eventi capaci di rivelare la statura morale di Caio Gracco e di mostrare le contraddizioni del dominio romano sulle province.
In questo modo, l’isola assume un posto preciso nella memoria del mondo antico: non solo terra lontana e periferica, ma snodo della storia romana, dove si intrecciano politica, giustizia e destino personale.
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