Evade dai domiciliari e gironzola furtivo per i reparti dell’ospedale di San Gavino: 51enne arrestato
Il personale medico e paramedico dell'ospedale aveva notato uno sconosciuto gironzolare all'interno dei vari reparti della struttura sanitaria, forse con l’intento di compiere dei furti
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Ieri sera a San Gavino Monreale, è giunta una richiesta di aiuto da parte di personale medico dell’ospedale “Nostra Signora di Bonaria”.
Il personale medico e paramedico dell’ospedale aveva notato uno sconosciuto gironzolare all’interno dei vari reparti della struttura sanitaria, forse con l’intento di compiere dei furti. I carabinieri hanno così proceduto all’arresto in flagranza di reato, per il reato di evasione, di un 51enne di Sanluri, disoccupato, noto alle forze dell’ordine, percettore tra l’altro del reddito di cittadinanza.
L’uomo, infatti, è risultato sottoposto alla misura della “detenzione domiciliare”, con facoltà di uscire dalla propria abitazione in orari precisi e solo all’interno del Comune di Sanluri.
L’arrestato è stato riportato presso la propria abitazione dov’è tornato al regime degli arresti domiciliari, in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto, fissata per oggi.
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Come si dice caminetto in sardo campidanese?

Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell'inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?
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Come si dice caminetto in sardo campidanese?
Caminetti sardi: tradizioni e calore al centro dell’inverno. Questo elemento, simbolo di convivialità e calore domestico, rappresenta un’istituzione ben radicata nella cultura isolana. Ma come si dice caminetto in sardo campidanese?
Con l’arrivo dell’inverno, nelle serrate serate fredde che caratterizzano la stagione, il caminetto torna a ricoprire un ruolo fondamentale nei paesi della Sardegna. La risposta a questa curiosità è tanto affascinante quanto variegata: i termini più utilizzati per descrivere questo indispensabile fonte di calore sono tziminera, ziminera, giminera, ma anche forredda, foxili e fogu.
La lingua sarda, con le sue sfumature dialettali, riflette una tradizione agropastorale che ha sempre caratterizzato la vita nell’isola. In particolare, nei comuni dell’entroterra, dove gli inverni possono essere piuttosto rigidi, il caminetto ha storicamente assunto un’importanza cruciale, non solo per il riscaldamento, ma anche come centro di socializzazione, dove le famiglie si riuniscono attorno alle fiamme danzanti per raccontare storie e condividere momenti di intimità.
Il termine tziminera deriva dallo spagnolo chiminera, evidenziando le influenze culturali che hanno attraversato la storia sarda. Ma qualsiasi sia il nome con cui lo si chiama, il caminetto resta un simbolo di calore e accoglienza. Quindi, mentre ci prepariamo ad affrontare il freddo, non dimentichiamo di accendere queste tradizioni che riscaldano non solo gli ambienti ma anche i cuori. E voi, come chiamate questo pezzo di storia e cultura?
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