Ogliastra, la statua dedicata a Mirko Farci presto realtà: ecco la foto che servirà allo scultore per realizzare l’opera

La statua per il piccolo eroe, che perse la vita per difendere la madre dal suo aggressore, rappresenterà una donna con lo sguardo rivolto al cielo, che cerca di sollevare le ali del figlio.
Marisa Stochino e il figlio Michele hanno posato per le foto, realizzate da Franco Serra, che serviranno all’artista Roberto Arzu per realizzare la statua commemorativa dedicata a Mirko Farci, il ragazzo che lo scorso anno ha perso la vita nel tentativo di difendere la madre Paola dall’aggressione dell’ex compagno.
Lo scultore Roberto Arzu sta da mesi lavorando su un grande blocco di granito, che presto diventerà un’opera che verrà posizionata nel cortile della scuola alberghiera tortoliese dove studiava Mirko.
La statua per il piccolo eroe rappresenterà, come si evince dalla foto, una donna con lo sguardo rivolto al cielo, che cerca di sollevare le ali del figlio.

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La Sardegna era uno dei più grandi bacini di argento e piombo dell’Antica Roma

Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l'organizzazione della vita civile e militare.
In epoca romana, la Sardegna figurava tra i principali territori di estrazione di piombo e argento, seconda solo a regioni come la Spagna e la Bretagna. Questi due minerali rivestivano un ruolo cruciale nell’economia e nell’espansione dell’antica Roma, costituendo risorse strategiche per l’organizzazione della vita civile e militare.
Il piombo veniva utilizzato in diversi settori: era indispensabile per la costruzione delle condotte idriche, per le infrastrutture pubbliche e militari e per la fabbricazione di utensili domestici. L’argento, invece, era essenziale per la monetazione e serviva alla produzione di monete come i sesterzi, largamente diffusi nei territori imperiali.
Grazie alla sua abbondanza di materie prime, la Sardegna era disseminata di giacimenti, soprattutto nelle zone dell’Iglesiente e del Sarrabus. Le stime indicano che, sotto il dominio romano, furono estratte sull’isola circa 600.000 tonnellate di piombo e 1.000 tonnellate di argento, fornendo un apporto significativo alla forza economica e alla stabilità dell’Impero.

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