“Red Notice” impazza su Netflix ed è stato girato anche in Sardegna: ecco dove
Red Notice, il film prodotto da Netflix con quasi 170 milioni di dollari, risulta essere il film più visto in assoluto nel primo weekend dall'arrivo sulla nota piattaforma. E indovinate dove è stata girata una delle scene d'azione più belle?
Red Notice, il film di Rawson Marshall Thumber prodotto da Netflix con quasi 170 milioni di dollari, risulta essere il film più visto in assoluto nel primo weekend dall’arrivo sulla nota piattaforma.
E indovinate dove è stata girata una delle scene d’azione più belle? In un luogo amato da tanti e a noi molto familiare: Cala Goloritzè, a Baunei.
Le riprese del film – che nel mondo della criminalità internazionale, vede protagonista un agente dell’Interpol che tenta di dare la caccia e catturare il ladro d’arte più ricercato al mondo – iniziarono all’inizio del 2020 ad Atlanta. Vennero sospese poco dopo a causa del diffondersi del Covid, per poi ripartire a settembre e toccare non solo l’America ma anche l’Italia, Roma e Sardegna in primis.
Un’incredibile vetrina per la Sardegna e per la nostra Ogliastra in particolare.
La prima donna arbitro d’Italia fu una ragazza cagliaritana. Ecco la sua storia
Per "mettere la gonnella" a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.
Donne sarde, donne di carattere. Lo si dice spesso e a volte la storia interviene a corroborare questa tesi. Un primato in rosa molto particolare spetta infatti a una donna sarda, Grazia Pinna, cagliaritana residente in Toscana. Nel febbraio del 1979 passò alla storia per essere stata la prima donna arbitro d’Italia.
Come racconta un articolo de L’Unione Sarda del 14 febbraio 1979, Grazia Pinna, precedentemente commessa della Rinascente di Cagliari, dal «corpo minuto e gli occhi intensi», si era trasferita dal 1962 in Toscana per seguire il marito, un pasticciere, poi scomparso prematuramente. Allora 35enne, vedova e madre con due figli, fu scelta ufficialmente dall’Uisp per arbitrare partite di calcio.
Un primato conteso però da altre donne, tutte sarde o con legami con la Sardegna. Quando infatti uscì la notizia di Grazia Pinna, una 32enne di Guspini cresciuta a Terralba ed emigrata a Roma, Agnese Carta, raccontò di aver arbitrato da più tempo per conto della Fia. Come lei altre due donne, Placida Marrosu, anche lei sarda, e Paola Oddi, romana, ma sposata con un uomo di Bitti. Tutte in realtà arbitravano match da diversi anni. L’eccezionalità di Grazia Pinna fu proprio il riconoscimento da parte dell’Uisp, allora ancora negato dalla Figc, autorità competente per le altre tre donne.
Di chiunque sia stato il primato, una cosa è certa: per “mettere la gonnella” a un arbitro ci voleva per forza di cose una sarda.
© RIPRODUZIONE RISERVATA