Accadde oggi. 26 ottobre 1946: “Sa notti de s’unda”, l’alluvione che devastò Elmas e Sestu
Accadde oggi. 26 ottobre 1946: “Sa notti de s’unda”, l’alluvione che devastò Elmas e Sestu
Accadde oggi. 26 ottobre 1946: “Sa notti de s’unda”, l’alluvione che devastò Elmas e Sestu
L''alluvione causò la morte di 21 persone e danni ingentissimi, in particolare decine e decine di case distrutte dall'acqua. Le persone rimaste senza un tetto furono circa 900, 600 a Elmas e 300 a Sestu.
26 ottobre 1946: 75 anni fa una terribile alluvione mise in ginocchio l’hinterland cagliaritano, Elmas e Sestu in particolare.
Gli anziani che vissero quella notte, passata alla memoria come “Sa notti de s’unda” (la notte dell’onda), ricordano ancora oggi l’incredibile scenario di devastazione causato dall’esondazione del Rio Matzeu. In alcuni punti, in via Sestu a Elmas per esempio, l’acqua raggiunse i 4 metri d’altezza.
L”alluvione causò la morte di 21 persone e danni ingentissimi, in particolare decine e decine di case distrutte dall’acqua. Le persone rimaste senza un tetto furono circa 900, 600 a Elmas e 300 a Sestu.
Oggi a Elmas si è svolta la cerimonia di commemorazione organizzata dalla Consulta degli anziani. Presente anche la sindaca appena eletta Maria Laura Orrù.
Nel 2012 il Comune di Sestu realizzò un piccolo documentario in cui gli anziani del paese raccontarono ciò che accadde il 26 ottobre 1946.
Accadde oggi. Il 22 ottobre 2008 una violenta alluvione mise in ginocchio Capoterra. 4 i morti (VIDEO)
Era il 22 ottobre 2008, esattamente 13 anni fa, quando la furia degli elementi si scatenò senza pietà su Capoterra. Nelle prime ore del mattino un violentissimo temporale si abbattè sulla Sardegna ed in particolare sui monti di Capoterra, rovesciando violentemente nel fiume Rio San Girolamo cinque milioni di metri cubi d’acqua e una massa imponente di detriti. Nell'articolo i VIDEO
Era il 22 ottobre 2008, quando la furia degli elementi si scatenò senza pietà su Capoterra. Il Rio San Girolamo travolse case ed auto, molte delle quali trascinate fino in mare: il paesaggio fu completamente trasformato e purtroppo ben 4 persone persero la vita.
Nelle prime ore del mattino del 22 ottobre 2008 un violentissimo temporale si abbattè sulla Sardegna ed in particolare sui monti di Capoterra, rovesciando violentemente nel fiume rio San Girolamo cinque milioni di metri cubi d’acqua e una massa imponente di detriti. Fango, massi e tronchi d’albero vennero scaraventati a valle, distruggendo strade e ponti nei comuni limitrofi.
L’effetto di questa perturbazione può essere paragonabile alle devastazioni causate dagli uragani che spesso colpiscono l’area caraibica e non solo. A Poggio dei Pini, uno dei comuni più colpiti dall’inondazione insieme a Capoterra, Pirri, Sestu ed Elmas, si è arrivati a 372 millimetri di acqua in tre ore, pari al picco massimo raggiunto dall’uragano Katrina tre anni prima. Le strade delle città, completamente allagate, furono chiuse e per le prime ore le comunicazioni furono interrotte.
La ferita lasciata dall’alluvione è ancora profonda: non solo per quello che era successo ma anche per ciò che sarebbe potuto davvero succedere. Gli abitanti continuano ad avere paura ogniqualvolta piove un po’ più del normale, anche perché, a distanza di 11 anni, ben poco è stato fatto per mettere in sicurezza il territorio. Inoltre il letto del fiume oggi, come allora, non è stato affatto bonificato. Il nubifragio, seppure meno intenso, non risparmiò nemmeno Cagliari e i paesi limitrofi. Tra i soccorsi schierati ci furono carabinieri, vigili del fuoco, arrivati anche da alcune regioni del centro Italia come Toscana e Lazio, polizia, guardia di finanza, esercito, marina militare, enti forestali. Le operazioni di soccorso proseguirono tutta la notte e i danni furono stimati attorno ai 15 milioni di euro.
Neanche Cagliari venne risparmiata dalla furia delle piogge e del vento: nella zona del porto si registrarono non pochi danni per via di una tromba d’aria arrivata dal mare. Il fenomeno vorticoso, accaduto attorno alle 9 del mattino, fu capace di capovolgere un bus e soprattutto fece danni anche alla grande nave da crociera “Navigator of The Seas” attraccata nel porto. Il tornado fu così violento da rompere le funi degli ormeggi, con vetri in frantumi su diversi balconi ed alle piscine sui ponti superiori. L’oscillazione della nave dalla banchina rese inutilizzabili le passerelle. Non ci furono altri particolari danni su Cagliari: una volta superato il porto, la tromba d’aria andò completamente a dissolversi spostandosi verso la vicina zona di Viale la Plaia e la ferrovia.
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