Cagliari, dopo tre esplosioni ecco come appaiono i silos del porto in uno scatto dal Bastione di Santa Croce

I silos di Cagliari, dopo tre esplosioni.
Dopo la terza demolizioni dei silos al Molo Rinascita, ecco come appare la storica struttura cagliaritana. Nelle prossime settimane si prosegue il lavoro di brillamento.
Le prime due demolizioni il 18 – questa era stata programmata originariamente per il 16, poi rinviata a causa del maltempo – e il 25 marzo scorsi, nella fascia oraria fra le 13 e le 15. In tanti, fra cittadini e curiosi, hanno assistito alle prime due esplosioni, armati di tutto punto: macchina fotografica, telefono e telecamere. Pochi secondi e molta rapidità per immortalare il momento.
Ieri, sabato 27 marzo, il terzo appuntamento col brillamento. Per tutti un’attesa lunghissima, quasi snervante. Prima il ritardo, ben oltre le 15, poi il rinvio alle 17, con l’esplosione avvenuta intorno alle 17.20.
Ora la struttura si presenta così, in uno scatto fatto dal Bastione di Santa Croce.
La struttura fu edificata nei primi anni 70 dall’allora Consorzio Agrario della Provincia di Cagliari. L’edificio ha subito dei cedimenti, come si dice in gergo una delle celle è “spanciata”, dal 2011 è stata dichiarata inagibile dai Vigili del Fuoco e l’intera area circostante, quasi mezzo ettaro è stata interdetta. Il profilo dei silos fa parte dell’immagine del porto di Cagliari da circa 50 anni.
Con la sua torre alta 54,40 metri, 21 celle per lo stoccaggio ciascuna con 6,20 metri di diametro, sovrastate da un fabbricato lineare per una altezza di 44 metri, una cabina di trasformazione di 7 metri di altezza e un edificio a tre piani adibito ad uffici del personale, alloggio del custode e sala comandi, si pensava potesse essere trasformato in un grande albergo ma non sono arrivate proposte.

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