Un bambino ha punto un compagnetto con una siringa trovata per terra. È accaduto nella scuola dell’infanzia di via Corona, a Pirri, Cagliari.

I fatti risalgono a ieri pomeriggio, come si legge in un articolo di Ansa Sardegna. Subito dopo pranzo i bimbi sono andati in cortile per trascorrere un po’ di tempo all’aria aperta sotto la supervisione dei maestri.

Nonostante le pulizie quotidiane che vengono effettuate nella scuola, più volte interessata dall’abbandono di rifiuti, nel cortile era presente una siringa incustodita. Uno degli alunni l’ha raccolta e per sbaglio ha punto un compagno. Il bimbo “vittima” della puntura è finito all’ospedale per accertamenti.

«Ho segnalato quanto accaduto ai carabinieri – ha detto all’Ansa il dirigente Valentino Pasquale Pusceddu – è un fatto grave che necessita un intervento da parte di tutti. La scuola fa tanto, ma arriva fino a un certo punto». Non è la prima volta infatti che il dirigente ha segnalato al Comune la situazione di degrado in cui versa l’area. Oltre alla sporcizia generata una volta alla settimana dal mercatino che si tiene fuori dall’asilo, non sono infrequenti le incursioni e l’abbandono di bottiglie vuote, cocci e anche siringhe da parte di persone che bazzicano nella zona durante la notte.

Valeria Favorito, siciliana di Erice (provincia di Trapani), oggi ha 33 anni. Se non fosse stato per Fabrizio Frizzi, scomparso tre anni fa a causa di un brutto male, la sua vita non sarebbe ricominciata.

Correva l’anno 2000 e a Valeria, allora dodicenne, fu diagnosticata la leucemia mieloide acuta. L’unica speranza per lei era quella di trovare un donatore di midollo osseo compatibile, che per chi non lo sapesse è molto più difficile rispetto a trovare un donatore di sangue compatibile. Fu proprio 18 anni fa che, dopo anni di faticose ricerche fu trovato un donatore compatibile per la piccola Valeria. Quel donatore si chiamava Fabrizio Frizzi.

Un gesto che Frizzi fece in totale anonimato e che poi fu rivelato tempo dopo dalla stessa Valeria che volle incontrare il suo salvatore. «Un’esperienza bellissima e particolare che lascia un segno dentro di sé molto profondo e che ti rende consapevole di quanto importante sia il dono della vita», così Frizzi raccontò quel gesto diversi anni dopo. Il conduttore e la sua “sorellina” – così amava chiamarla Fabrizio – si sono abbracciati più volte in questi anni, come nella puntata della trasmissione “Attenti a quei due” condotta da Frizzi e Max Giusti nel 2011.

Un video che racconta meglio di ogni altra cosa chi fosse Fabrizio Frizzi. Una brava persona, oltre che un grande professionista.