La Sardegna in zona arancione da domani, salvo improbabili ripensamenti da parte del Ministero della Salute. Rt a 0,95, ma Isola risulta ad alto rischio.

In sintesi, ecco che cosa si potrà fare, soprattutto sulla questione, tanto cara in questi tempi, delle scuole.

Infanzia, elementari e medie in presenza al 100%. Alle superiori didattica in presenza per minimo 50% e fino al 75% solo dal 1°febbraio.

Ristorazione: solo asporto per bar e ristoranti, ma dalle 5 alle 18, salvo che non siano disposti di cucina. Consegna a domicilio senza limiti di orari.

Centri commerciali chiusi nei prefestivi e nei festivi. Ovviamente, all’interno degli stessi, restano aperte farmacie, parafarmacie, punti vendita alimentari, presidi sanitari, tabaccherie, edicole, librerie e vivai.

Nessuna novità sulla mobilità: coprifuoco dalle 22 alle 5, nell’arco della giornata è possibile spostarsi fra comuni solo per ragioni di necessità, con autocertificazione.

Nello stesso Comune è consentita la visita a parenti e amici, in massimo 2 persone (i figli minori di 14 anni non rientrano nel conteggio).

Spostamenti intercomunali consentiti fino a 5000 abitanti ed entro i 30 km dai confini, con divieto di recarsi nei capoluoghi di provincia.

Richiudono i musei, serrata per mostre, piscine, palestre e cinema.

È il 23 gennaio del 2001 quando Driss Sallah, marocchino 36enne a Gairo ormai da qualche anno, viene ucciso con una fucilata all’addome sparata da distanza ravvicinata. Nei due anni e mezzo che aveva vissuto a Gairo, si era integrato molto bene con gli abitanti.

Sin da subito, l’ipotesi di un delitto passionale è stata quella più accreditata. Non sono stati esclusi altri indizi. La pista dell’odio razziale sin da subito non è apparsa degna di nota, anche perché l’uomo si trovava molto bene nella cittadina: partecipava a eventi e feste come qualunque gairese, frequentava i bar e aveva tanti amici.

Nei giorni successivi al fatto, gli investigatori hanno sentito chiunque avesse rapporti con Driss Sallah. Purtroppo, il mistero non è stato mai risolto. La popolazione gairese, commossa dalla morte dell’uomo, si è anche impegnata in una raccolta fondi per riportare la salma in Marocco.