«Non mi illudo che i 40 minuti di conversazione con loro si traducano in una ricostruzione del tutto lineare rispetto a quello che ho detto – ha affermato in un video pubblicato sul suo profilo Facebook il leader di Sardegna 20/20 – ma ho registrati interamente la conversazione».

Il Consigliere regionale di maggioranza anticipa i contenuti di un’intervista rilasciata alla trasmissione report che andrà in onda la prossima settimana. «Nessuno di noi ha nulla da nascondere, si parla di cose che rientrano nelle nostre responsabilità istituzionali – dice Tunis – e sono state eseguite da noi secondo coscienza, tutto il consiglio ha votato all’unanimità maggioranza e opposizione ha votato a favore dell’apertura delle discoteche»

Tunis spiega che nessuno aveva ricevuto pressioni per la riapertura dei locali e come già affermato dal Governatore Solinas, chiama in causa Agus e Zedda dell’opposizione che misero in evidenza il rischio che con i locali chiusi e il gran numero di turisti presenti ad agosto si sarebbero creati assembramenti e situazioni ancora meno controllabili.

L’esponente del centrodestra conclude il suo video lanciando un’accusa pesante contro l’opposizione: «Su questo si è innestata un’azione politica coordinata da chi fa l’opposizione in Consiglio regionale attraverso uno scambio di relazione con la troupe di Report che in questi mesi ha raccontato questa storia, ma è fallito il tentativo di dare una spallata».

L’unica conseguenza delle rivelazioni fatte dalla trasmissione di Rai3 è stata quella, secondo Tunis di screditare i sardi agli occhi del Paese, presentando la classe politica dirigente come i veri responsabili della seconda ondata pandemica in Italia.

C’è un filo verde che unisce le colline, i campi e le mani dei giovani sardi: è la passione per una terra che continua a generare innovazione, coraggio e sogni.

Nell’edizione regionale 2025 di Oscar Green, il premio di Coldiretti Giovani Impresa dedicato ai nuovi protagonisti dell’agricoltura, la Sardegna ha celebrato la sua nuova generazione di agricoltori: donne e uomini sotto i quarant’anni che hanno scelto di restare, coltivare, reinventare. A Ussana, tra il profumo della terra bagnata e il fermento delle idee, si sono incontrati giovani imprenditori, esperti e rappresentanti istituzionali per discutere di cambiamento climatico, mercati globali, innovazione produttiva e del valore sociale delle campagne.

Un momento di confronto e ispirazione, ma anche di orgoglio per una Sardegna che guarda avanti senza dimenticare le sue radici.

Cinque categorie, dieci finalisti under 40, altrettante storie di coraggio e cinque vincitori: Simone Angioni (Azienda Agricola Chiocciolhelix – Quartu) per la categoria Campagna Amica; Antonella e Maria Giovanna Puliga (Azienda Agricola Puliga – Buddusò) per Impresa Digitale e Sostenibile; Gabriele Comina (Cooperativa Sociale Comunità Il Seme Onlus – Oristano) per Coltiviamo Insieme; Beatrice Foddis (Azienda Foddis – Tertenia) per Agri-Influencer, che rappresenterà la Sardegna nella fase nazionale di Oscar Green; e Marco Ghiani (A Modo Nostro – Laconi) per la categoria Più Impresa. Cinque percorsi diversi, accomunati da un’unica visione: quella di un’agricoltura che non è solo lavoro, ma identità, cultura e innovazione sociale.

Storie di giovani che hanno saputo coniugare la sapienza contadina con la tecnologia, l’inclusione, la comunicazione e la creatività, trasformando le sfide del presente in semi di futuro. “Il futuro è oggi”, ha ricordato Battista Cualbu, presidente di Coldiretti Sardegna, rivolgendosi ai finalisti. “Il confronto con i giovani è essenziale.

Questi ragazzi rappresentano una comunità sempre più ampia di nuove imprese agricole. Ora tocca a voi: prendete in mano il vostro futuro, e fatelo crescere.” Tra applausi e sorrisi, la Sardegna ha raccontato ancora una volta la sua storia più autentica: quella di una terra che sa guardare lontano, continuando ogni giorno a coltivare il futuro.