Arzana, il sindaco Melis dopo i casi di positività al Covid-19: “Uno screening su tutti i residenti”
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Il test sierologico su tutta la popolazione residente e sui lavoratori non residenti che operano nel territorio di Arzana, gratuito e su base volontaria
Giorni impegnativi, ad Arzana, sul fronte della gestione sanitaria dei contagi da COVID 19.
I positivi, allo stato attuale, sono sei. Tra lunedì e mercoledì sono stati eseguiti circa 140 tamponi.
Alcuni risultati (negativi) sono già stati comunicati agli interessati. Considerato il numero elevato di tamponi da processare, si avranno i primi referti nelle giornate tra oggi e domani.
«Allo stato attuale – spiega il sindaco di Arzana Marco Melis – ribadisco le raccomandazioni impartite finora al fine di contenere la diffusione del virus. A questo scopo, con la giunta comunale, oggi, abbiamo deciso di organizzare uno screening su tutta la popolazione residente e sui lavoratori non residenti che operano nel nostro territorio. Vogliamo fare la nostra parte al fianco delle autorità sanitarie senza subire gli eventi passivamente ma affrontandoli con metodo e determinazione. Nei prossimi giorni metteremo a punto il programma di somministrazione su base volontaria del test sierologico. Ci impegneremo fino all’ultimo giorno per garantire la sicurezza di tutti i cittadini e la serenità che la nostra comunità merita».
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Lo sapevate? Nelle acque della Sardegna antica nuotavano le “tartarughe dal guscio molle”
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Qual è la caratteristica principale delle tartarughe e delle testuggini? Be’, senza ombra di dubbio il loro duro carapace. E se vi dicessimo che in Sardegna erano diffusissime, però, le cosiddette “tartarughe dal guscio molle”?
«Tartarughe e testuggini sono rettili molti antichi e particolari, quando pensiamo ad esse la prima cosa che ci viene in mente è probabilmente il loro duro carapace, sistema difensivo che in molti casi le rende una “pietanza complicata” per molti predatori.»
Il dottor Daniel Zoboli, paleontologo dell’Università di Cagliari, ci conduce per mano in un viaggio all’indietro del tempo, quando animali che fatichiamo anche a immaginare erano molto diffusi.
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Frammenti ossei di tartaruga dal guscio molle dell’Eocene di Nuraxi Figus (Museo PAS-Martel di Carbonia)
«Quello che forse molte persone non sanno è l’esistenza di un particolare gruppo di questi animali che è sprovvisto del caratteristico guscio rigido e ricoperto di placche cornee. Questo è il gruppo delle cosiddette “tartarughe dal guscio molle”.»
Niente placche cornee – su dorso e ventre – per quelli che, come chiarisce il dottore, erano voraci predatori, sebbene dall’aspetto (per noi) bizzarro.
«Attualmente sono diffuse nei fiumi e nei laghi africani, asiatici e americani ma un tempo erano presenti anche in Europa. I loro fossili sono infatti relativamente comuni in molti depositi sedimentari cenozoici tra cui quelli che oggi affiorano in Sardegna. I primi fossili sardi di queste particolari tartarughe sono stati raccolti dal paleontologo Domenico Lovisato nell’area di Cagliari tra la fine dell’800 e i primi del 900 ma altri interessanti reperti sono venuti alla luce nella seconda metà del secolo scorso e sono stati studiati dalla paleontologa sarda Ida Comaschi Caria.»
«In un recente lavoro pubblicato assieme ad altri colleghi di diversi istituti, abbiamo fatto un sunto sulle conoscenze riguardanti le tartarughe fossili della Sardegna ed è emerso che le “tartarughe dal guscio molle” sono tra le più antiche e numerose nella nostra isola» chiarisce lo studioso. «I fossili più antichi risalgono infatti all’epoca chiamata Eocene (circa 50 milioni di anni) e sono stati ritrovati nella miniera di carbone di Nuraxi Figus (Gonnesa). Quelli più recenti, si fa per dire, risalgono invece ad appena 7-10 milioni di anni fa e provengono dall’area di Cagliari.»
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