Ieri mattina, i militari della Compagnia Carabinieri di Lanusei – unitamente al personale del Comando Provinciale di Nuoro, della Compagnia di Bono (SS), del 10° Nucleo Elicotteri di Olbia, dello Squadrone Cacciatori Carabinieri e unità cinofile di Abbasanta –, nell’ambito di un’attività d’indagine finalizzata a reprimere il traffico di armi, sostanze stupefacenti e le rapine ai portavalori coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Lanusei, hanno eseguito 9 perquisizioni.

Pioggia di denunce per ricettazione, traffico di sostanze stupefacenti, detenzione di armi da guerra e associazione per delinquere finalizzata alle rapine ai portavalori in obiettivi dislocati in diversi Comuni delle Province di Nuoro e Sassari.

La complessa attività ha necessitato di 100 Carabinieri, 40 automezzi e 1 elicottero che oltre a fornire il necessario supporto aereo ha garantito un’ulteriore cornice di sicurezza per le unità a terra.

Rinvenuto un trattore agricolo sprovvisto di targhe, oggetto di furto commesso nel maggio 2018 ad Oristano, verosimilmente da utilizzare come blocco stradale in una rapina ai furgoni porta valori, bossoli, marijuana, numerose cartucce, una mitragliatrice con matricola abrasa e fototrappole.

L’arma sequestrata sarà inviata al RIS di Cagliari per accertarne l’utilizzo in altri fatti delittuosi.

Antonello Mesina, 26 anni, nipote di ‘Grazianeddu‘, la primula rossa del banditismo sardo, si è consegnato alla Squadra mobile di Cagliari. Da più di un anno era ricercato per la tentata rapina al portavalori con sequestro di persona avvenuta nel dicembre 2015 vicino a Carbonia. Mesina era latitante nella foresta Montes di Orgosolo.

Ammanettato dalla squadra mobile e dal dirigente Marco Basile in persona è stato arrestato con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata a rapine e atti predatori. Già qualche mese fa, nel dicembre 2016 era sfuggito alla cattura.