Bambini e coronavirus: il Comune riorganizza parchi e spazi verdi nelle scuole per l’estate

Gli spazi accoglieranno i bambini per offrire loro un posto sicuro dove effettuare attività ludiche e didattiche
Le assessore Rita Dedola, Gabriella Deidda, Viviana Lantini e Paola Piroddi, con i rispettivi dirigenti di servizio, sono al lavoro ormai da qualche settimana, in previsione del periodo estivo, per riorganizzare gli spazi cortilizi delle scuole e i parchi cittadini come luoghi dove effettuare attività ludiche e didattiche.
Questi spazi accoglieranno le bambine e i bambini per offrire loro un posto sicuro dove trascorrere il tempo in questo particolare momento in cui devono essere osservate norme per il contrasto alla pandemia da coronavirus che comprende anche il distanziamento sociale.
Con questa finalità è stato pubblicato, dal servizio Pubblica Istruzione, il 22 aprile scorso, sul sito del comune, una manifestazione d’interesse per la concessione in uso dei locali e spazi delle scuole per attività di campus per il periodo estivo.
L’iniziativa nasce da un’attività coordinata: l’assessorato alla Pubblica Istruzione, l’assessorato dei Lavori pubblici che garantirà la manutenzione degli spazi, l’assessorato della Cultura e Verde che procederà ad una ricognizione delle aree verdi all’interno delle scuole e dei parchi e l’assessorato ai servizi sociali che si occuperà di attivare con le organizzazioni del terzo settore, le cooperative sociali e le associazioni di volontariato, ogni attività utile per il supporto dei minori in situazioni di fragilità.
La premessa affinché tale progetto possa essere adeguatamente attuato non può prescindere dalla verifica puntuale dello stato di salute di tutte le operatrici e operatori che verranno in contatto con i minori coinvolti nel rispetto delle norme anti contagio.

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In Sardegna riaprire subito le scuole, senza aspettare settembre. La proposta dei Progressisti

Regione e Comune di Cagliari candidati per un progetto pilota che faccia cominciare la riapertura proprio da asili, scuole e centri estivi dell'Isola, senza aspettare settembre, e voi cosa ne pensate?
«Immaginare, programmare e finanziare la riapertura di asili e scuole cittadine già con il bilancio di previsione e candidare Cagliari per un progetto pilota – si legge nel comunicato del Gruppo Progressisti in Consiglio comunale di Cagliari- che tenga conto di tutte le problematiche da gestire nella ripresa delle attività scolastiche: dall’uscita di casa all’entrata in classe, dall’attività di sostegno ed educativa per gli alunni con disabilità, alla riorganizzazione degli spazi all’interno delle aule, fino alla gestione dell’uscita e del rientro a casa, da intrecciare con altre attività e servizi, a cominciare dal trasporto pubblico.
I progressisti in Consiglio comunale a Cagliari chiedono al Sindaco e alla giunta un impegno specifico sul tema della scuola, come fatto anche dal gruppo dei Progressisti in Consiglio regionale con una mozione sullo stesso tema. Di fronte alla tanto attesa ripresa delle attività lavorative c’è la concreta possibilità che manchino servizi indispensabili per le famiglie, come asili, scuole e centri estivi, su cui per il momento si registra la totale assenza di informazioni e indicazioni.
La scuola dovrebbe essere il punto di partenza nella strategia di riapertura del Paese: non si può aspettare settembre per la ripresa delle attività scolastiche. «È necessario mettere in campo fin da subito proposte e approfondimenti ispirati alla necessità di innovare spazi, metodi e strumenti didattici – afferma Francesca Ghirra – Cagliari, sia per la dimensione che ha avuto l’epidemia in città, sia per le sue caratteristiche infrastrutturali, può diventare un modello per ripartire anche nel mondo della scuola. In coordinamento con i dirigenti e l’Ufficio Scolastico Regionale, ma anche con i privati che gestiscono i servizi per l’infanzia per conto di Comune, ludoteche, biblioteche e centri culturali, dobbiamo pensare sin da ora a una modalità di riapertura almeno dei servizi per l’infanzia. Il clima mite tutto l’anno, le caratteristiche di tante scuole, oltre alla fortuna di avere a disposizione parchi, giardini e spazi verdi, potrebbero favorire la programmazione di progetti pilota per la didattica all’aperto. Per riprendere una vita normale, con i genitori pronti a tornare a lavorare, è necessario che i bambini e i ragazzi tornino a scuola».
Una proposta identica è stata presentata anche dai Progressisti in Consiglio regionale, rivolta alla Giunta: «Dato che la Sardegna ha visto una diffusione del virus molto diversa tra un comune e l’altro (la maggior parte dei comuni sardi non ha registrato neanche un caso di contagio), potrebbe essere una delle prime regioni italiane a sperimentare la cosiddetta Fase 2 anche per quanto riguarda la scuola» propongono i consiglieri regionali Progressisti.

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