Nuoro. Trovata dalle volontarie di Orazio, vicino a dove è stato trovato Freccia, giaceva su un fianco, paralizzata, per la strada: Funghetta – come è stata ribattezzata presso la Clinica Duemari (lo studio veterinario più famoso d’Italia che si trova ad Oristano) dove si trova adesso – ha conosciuto presto la malignità degli uomini.

Le hanno infatti sparato ben sette volte con una carabina ad aria compressa – come ha dimostrato la Tac – e l’hanno lasciata lì, a terra, inerme.

“Di questi pallini (che vengono sparati uno alla volta perché si deve ricaricare l’arma) uno aveva penetrato la scatola cranica” si legge scritto sulla pagina social della Clinica. “Quindi la poverina non poteva scappare”.

Da vicino, senza cuore, con l’intento di uccidere: questo l’amaro verdetto.

“Potrebbe farcela” termina il post. Ma per scoprirlo, bisogna aspettare. E sperare che per lei ci sia un destino diverso.

Durante la notte appena trascorsa, una pattuglia della Polizia Locale di Cagliari ha fermato, nel corso di un normale controllo di polizia stradale, una Fiat Y10 con due persone a bordo.

Nel momento dell’identificazione del conducente e del passeggero, gli agenti hanno notato un comportamento sospetto: i due uomini hanno infatti cercato di occultare alcuni oggetti all’interno dell’autovettura. Il tentativo non è però sfuggito agli operatori, che hanno subito proceduto a un controllo più approfondito.

All’interno del veicolo sono stati rinvenuti un coltello a serramanico di grandi dimensioni e una mazza da golf. Gli occupanti non sono stati in grado di fornire spiegazioni plausibili sul possesso di tali oggetti, considerati potenzialmente atti a offendere.

Gli agenti hanno quindi proceduto al sequestro del coltello e della mazza, che sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

I due uomini, identificati come O.K., 39 anni, residente a Oristano, e G.M., 29 anni, residente a Cabras, sono stati denunciati a piede libero per porto abusivo di armi improprie atte ad offendere.

Le indagini proseguono per chiarire la destinazione e l’eventuale utilizzo degli oggetti rinvenuti.