Liliana Segre cittadina onoraria di Baunei. Ieri sera la deliberazione del Consiglio comunale

Ieri sera, quindi, come annunciato, con deliberazione del Consiglio comunale, è stata formalmente conferita la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre.
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Due settimane fa il comune ogliastrino di Baunei, in Ogliastra, primo tra tutti i comuni sardi, ha proposto di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, la senatrice ex deportata ad Auschwitz, a cui – in seguito a delle vergognose minacce giunte via web – è stata assegnata una scorta che per preservare la sua incolumità la accompagna in ogni suo spostamento.
Il primo cittadino baunese Salvatore Corrias, ha spiegato l’idea avuta dalla sua amministrazione: «Abbiamo deciso di conferire la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, senatrice a vita, matricola 75190 ad Auschwitz – scrive il primo cittadino di Baunei – I motivi di questo riconoscimento sono tutti nei fatti della storia, di questa storia, dal binario 21 ai giorni nostri. Alle persone, alle comunità, alle istituzioni spetta il dovere della testimonianza. Per questo porteremo la nostra proposta di deliberazione nella prossima seduta del Consiglio comunale di Baunei».
Pochi giorni dopo, la risposta della senatrice Segre: «Signor sindaco, la proposta della sua amministrazione mi onora. Sarà per me motivo d’orgoglio diventare vostra concittadina onoraria. Temo tuttavia di non potervi raggiungere personalmente ( la geografia non aiuta). Mi farebbe piacere a tal proposito inviarvi un indirizzo di saluto ed il mio più profondo ringraziamento. Ma che bella terra la Sardegna!».
Ieri sera, quindi, come annunciato, con deliberazione del Consiglio comunale, è stata formalmente conferita la cittadinanza onoraria alla Senatrice Segre.
«Baunei è da oggi, tra le tante, la sua nuova casa istituzionale. La casa di chi ha vissuto la shoah e ne testimonia, vivendo, il dramma. La casa di chi rifugge l’odio e l’intolleranza. La casa di chi abbraccia la pace e la convivenza civile. Viva Baunei» ha commentato il sindaco Corrias sui social.
Monserrato, il coraggio di Luigi Atzeni: muore dopo un mese di agonia

Un mese di sofferenza in ospedale non è bastato a salvare la vita di Luigi Atzeni, 72 anni, rimasto gravemente ustionato nel rogo che il 16 agosto scorso aveva avvolto la sua abitazione in via Casteldoria a Monserrato.
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Monserrato, il coraggio di Luigi Atzeni: muore dopo un mese di agonia.
Un mese di sofferenza in ospedale non è bastato a salvare la vita di Luigi Atzeni, 72 anni, rimasto gravemente ustionato nel rogo che il 16 agosto scorso aveva avvolto la sua abitazione in via Casteldoria a Monserrato.
L’uomo, pensionato molto conosciuto e stimato in paese, aveva cercato con tutte le sue forze di proteggere la casa e la famiglia dalle fiamme. Quel gesto istintivo e coraggioso, compiuto in una mattina di metà estate, si è trasformato in una condanna senza appello. Ieri il suo cuore si è fermato nel reparto grandi ustionati di Sassari, dove era ricoverato dal giorno della tragedia.
Secondo la ricostruzione, l’incendio era divampato improvvisamente sul terrazzo. Atzeni, sorpreso dalla colonna di fumo e dalle lingue di fuoco, non aveva esitato a salire in ciabatte, afferrando una pompa di gomma per gettare acqua contro il rogo. La violenza del calore e l’intenso fumo sprigionato lo avrebbero però stordito, facendolo crollare mentre le fiamme lo avvolgevano. Solo l’intervento tempestivo di un vicino, Fabio Piccardi, che lo ha trascinato via dal fuoco, ha evitato la morte immediata. Ma le ustioni riportate erano gravissime e da allora la sua battaglia si è combattuta tra le corsie d’ospedale, in un lento e doloroso calvario.
La notizia della sua scomparsa ha suscitato profonda commozione in tutta la comunità. I figli Roberta e Riccardo lo ricordano come un padre silenzioso ma sempre presente, capace di donare amore senza chiedere nulla in cambio. Per lui la famiglia era tutto: la dedizione verso i nipotini Alice e Andrea rappresentava il fulcro delle sue giornate, la vera ragione di vita. L’assenza di Luigi Atzeni lascia un vuoto che nessuna parola potrà colmare, ma rimane l’eredità di un uomo che ha incarnato la forza della discrezione, la bontà d’animo e il sacrificio per i propri cari.
Monserrato oggi piange uno dei suoi cittadini più autentici, vittima di un gesto d’amore verso la propria casa e la propria famiglia. Una storia che racconta, insieme al dolore, anche il coraggio silenzioso di chi, fino all’ultimo respiro, ha scelto di difendere ciò che amava di più.

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