Accoltellò il marito violento al culmine di una lite: condannata per tentato omicidio
La pm aveva chiesto per lei la derubricazione del reato a lesioni aggravate e condanna a due anni ma non è andata così: la Gup del Tribunale di Sassari l’ha condannata a 3 anni e 4 mesi per tentato omicidio.
Sorso, colpì il marito violento con un coltello alla fine dell’ennesimo litigio: la sentenza emessa oggi nei confronti della 53enne Michela Gioia fa già parlare di sé.
La pm aveva chiesto per lei la derubricazione del reato a lesioni aggravate e condanna a due anni ma non è andata così: la Gup del Tribunale di Sassari l’ha condannata a 3 anni e 4 mesi per tentato omicidio.
Anche il marito è finito sotto processo.
Si dichiara confuso sul verdetto il legale della donna, Carlo Pinna Parpaglia, che aveva chiesto legittima difesa o lesioni aggravate. «È una vittima, non una carnefice» ha dichiarato.
Tre anni sono trascorsi dal fatto. La donna, al culmine di una violenta lite, inflisse una coltellata alla schiena del marito con un coltello a serramanico mentre l’uomo tentava di scappare. I due erano in quel momento in via di separazione ma pare che il marito – che si era trasferito a casa della madre – perseguitasse la moglie e, poco prima dell’accoltellamento, avrebbe tentato di colpirla con una catena e l’avrebbe minacciata di morte.
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