Pula, Landini: «Sì al metano in Sardegna, ma la transizione dal carbone alle rinnovabili va gestita»

Questa mattina a Pula il segretario nazionale della Cgil, ha parlato di energia, di metano e decarbonizzazione, secondo Landini la Sardegna ha esigenze specifiche legate al territorio e ai ritardi accumulati, il metano va bene come strumento per la transizione, ma non bisogna ostacolare lo sviluppo dell'Isola
All’incontro organizzato dalla Cgil a Pula, con Maurizio Landini, si è parlato di energia e sviluppo. In particolare della transizione dal carbone dalla quale non si può prescindere né allungarne i tempi. Entro il 2025 non si potrà più utilizzare il carbone come fonte energetica, ma il passaggio alle rinnovabili non può essere immediato. « In Sardegna è fondamentale la gestione della transizione alle rinnovabili – ha dichiarato Landini- bisogna fare molta attenzione alle modalità con cui si affronta la decarbonizzazione. Bisogna evitare di mettere in discussione la possibilità di sviluppo di tutte le aree della Sardegna».
Anche la Cgil sostiene il ricorso al metano dunque, ma come elemento di transizione, l’obiettivo di tutti è quello di arrivare alle energie sostenibili, e la decarbonizzazione è inevitabile: per il Segretario però bisogna gestirla bene, la Sardegna anche a causa dei forti ritardi accumulati in questi anni, ha una sua specificità che non si può ignorare.
Al termine dell’incontro, Landini rispondendo alle domande dei giornalisti ha commentato la finanziaria e ha illustrato le richieste che i sindacati hanno presentato a Conte e che il Governo ha promesso di affrontare entro aprile dell’anno prossimo: «A Conte chiediamo di mettere in piedi una serie di confronti, non solo in merito a questa legge di stabilità, ma anche relativamente ai programmi per i prossimi tre anni, un tavolo che discuta di riforma fiscale dall’Iva all’Irpef alle detrazioni, ci vuole una vera lotta all’evasione fiscale – ha concluso Landini- c’è da rivedere tutta la questione pensioni, rivedere la Fornero, abbiamo chiesto un tavolo per la legge sulla “non autosufficienza” e il rinnovo dei contratti di lavoro, pubblici e privati». Tutte questioni che coinvolgono direttamente anche i sardi.

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