In molti ieri, durante la partita tra Brescia e Fiorentina, hanno rivisto le drammatiche scene del 2015, quando Daniele Dessena, allora capitano del Cagliari, si ruppe la tibia dopo un brutto intervento del difensore del Brescia Coly.

Ieri, nello stesso stadio ma con la maglia delle Rondinelle sul petto Dessena è stato vittima di un altro infortunio, si spera meno grave del precedente. Stavolta è la caviglia destra a cedere dopo un fallo del centrocampista viola Pulgar.

Il volto dell’ex numero 4 rossoblù è lo stesso di quattro anni fa: spavento e forse qualche lacrima mentre la barella lo trasporta fuori dal campo. 

E mentre l’entità dell’infortunio è ancora da valutare, fioccano sui social network i messaggi di solidarietà nei confronti del centrocampista nato a Parma. Moltissimi arrivano da tifosi ed ex compagni di avventura in maglia rossoblù.

«Forza Daniele, sei un guerriero. Ti abbracciamo forte, siamo con te anche in questa battaglia» scrive il Cagliari Calcio sui suoi canali social. Per ora il Brescia parla di «forte contusione da valutare». Tutti si augurano non si tratti di nulla di grave. 

La sua storia è un pugno allo stomaco, l’ennesimo dramma di incuria e crudeltà emerso in Sardegna nei confronti degli animali. Fiamma, una cagnolina salvata da un sequestro, è arrivata al canile Tana di Bau di Quartu Sant’Elena in condizioni disperate, simbolo vivente di un abbandono che le è costato quasi la vita e ha purtroppo stroncato quella di suo fratello.

I suoi ex proprietari avevano dimenticato lei e il fratello, lasciati incatenati in giardino per settimane, privi di cibo e assistenza. Quando le forze dell’ordine sono intervenute, hanno trovato una scena straziante: il fratello di Fiamma era già deceduto, e della cagnolina “rimaneva veramente poco,” raccontano le volontarie.

Nonostante il trauma fisico e psicologico, Fiamma ha dimostrato una forza d’animo incredibile. Grazie all’amore e alle cure incessanti delle volontarie della Tana di Bau, il cane ha iniziato un percorso di recupero straordinario. “Quando è arrivata qui era solo pelle e ossa, uno spettro. Ogni giorno di cure era una piccola battaglia,” racconta una volontaria del rifugio. “Vederla ora è la nostra più grande ricompensa: è tornata uno splendore, piena di vita e desiderosa di recuperare il tempo perduto”.

“Fiamma ha conosciuto solo il lato peggiore dell’uomo. Ora vogliamo trovarle una famiglia che le mostri finalmente cosa significa essere amata, un posto dove la sua felicità non sia mai più messa in discussione.” Fiamma cerca la sua casa per sempre. Chiunque voglia darle una nuova vita e un futuro felice può contattare i volontari. Per ulteriori informazioni su Fiamma e sulle procedure di adozione, chiamare il numero: 328 366 1490.